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Visioni in Movimento, sesta edizione al via. Una scuola di cinema “senza sedie”

Partiranno da San Miniato (Pisa) per arrivare a piedi fino a Siena: quattro tappe, quasi 90 chilometri sul tracciato ufficiale della Via Francigena, zaino in spalla e sguardo attento, pronto a cogliere un’idea contemporanea di cammino e raccontarla attraverso il linguaggio cinematografico. I 4 giovani autori protagonisti della sesta edizione di Visioni In Movimento sono pronti a partire: dal 21 settembre in cammino, poi fino al 7 ottobre in Val d’Elsa per la fase di produzione, in quella che è una residenza artistica unica nel suo genere, l’unica scuola di cinema dove le lezioni si misurano in chilometri e non in ore.

 

È questa, infatti, la formula ormai collaudata di Visioni In Movimento, la scuola di cinema senza sedie dedicata agli autori cinematografici under 35, provenienti dai paesi europei e dell’area mediterranea e selezionati attraverso un bando internazionale. Questa sesta edizione avrebbe dovuto svolgersi in primavera, ma l’emergenza sanitaria l’ha costretta a fermarsi: adesso, però, è tutto pronto per quella che vuole essere anche l’occasione per guardare al cinema in un modo diverso.

 

«La Francigena – racconta, infatti, il coordinatore Giuseppe Gori Savellini – è la strada che ha visto nascere il nostro progetto di scuola di cinema senza sedie e per questo è qua che ci piace tornare dopo l’esperienza di chiusura dettata dal diffondersi dell’epidemia del Covid-19. Tra l’altro, credo che la pandemia cambierà anche il modo di fare cinema, privilegiando troupe leggere e set en plein air: un modo nuovo e diverso che noi abbiamo sempre messo in pratica e trasmesso ai giovani autori che abbiamo formato in ogni edizione, assieme ai tutor professionisti dei tanti mestieri del cinema».

Sono quattro i protagonisti selezionati (due di loro lavorano in coppia) che arrivano da tutta Italia e che promettono di interpretare in modo originale, creativo, diverso la loro idea di cammino: Camilla Carè (27 anni), il duo trentino composto da Francesca Monegaglia (24 anni) e Lucrezia Stenico (23 anni), e Vito Manfreda (34 anni).

 

 

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IL PERCORSO

Quattro giorni, 90 chilometri da San Miniato (Pisa) a Siena: si parte lunedì 21 settembre, zaino in spalla. I giovani autori cammineranno insieme ai tutor sul tracciato ufficiale della Via Francigena per 4 tappe (San Miniato-Gambassi Terme; Gambassi Terme-San Gimignano; San Gimignano-Monteriggioni; Monteriggioni-Siena). Un percorso affascinante che si snoda tra boschi e vigneti, che guada corsi d’acqua e si arrampica sulle colline, lambisce le pendici del Montemaggio, tra castelli medievali, vasche termali, insediamenti etruschi e pievi romaniche.

 

 

 

I PROTAGONISTI

Camilla Carè, 27 anni. Partecipa a ViM con il progetto «Gioi», un documentario composito che vuole raccontare i mutamenti sociali attraverso le trasformazioni del paesaggio: nessun cambiamento è indolore e lascia segni, spesso di incompiutezza, sul territorio.

 

Francesca Monegaglia (23 anni) e Lucrezia Stenico (24 anni). Francesca aveva già partecipato all’edizione 2019 di ViM sulla Francigena, mentre stavolta è con Lucrezia per il progetto «Tracce», un lavoro originale che sta tra la videoarte e la documentazione della performance: un corpo in movimento, quello di una danzatrice, in un paesaggio che si anima.

 

Vito Manfreda, 34 anni, è lucano ma romano di adozione. Partecipa a ViM con il progetto «Lettera a Werner Herzog», un documentario creativo – a tratti falso documentario – in cui il regista ha un solo scopo che vuole trarre dal cammino: scrivere una lettera a Herzog e raccontare quello che vede nel suo passaggio.

 

 

 

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