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Valentini: “L’accordo dimostra che Banca M.P.S. sta voltando pagina”

“L’accordo raggiunto fra Banca MPS ed i sindacati aziendali relativamente alla razionalizzazione dei costi operativi e alla ripartenza della contrattazione integrativa conferma che la Banca senese sta voltando pagina”.

Con queste parole il Sindaco Bruno Valentini commenta l’accordo tra Banca MPS e Sindacati di categoria.

“Mentre tutto il sistema bancario italiano è chiamato a ristrutturarsi e rafforzarsi pesantemente per adeguarsi alla nuova situazione che si sta delineando dopo sette anni di crisi economica, Banca MPS sta gradualmente trovando un nuovo equilibrio. Dopo la ricapitalizzazione operata grazie al mercato e al conseguente rimborso del prestito statale, era necessario ricomporre il dialogo con i dipendenti, che in questi anni non hanno mancato di fornire il loro contributo per mantenere la fiducia dei clienti. L’accordo raggiunto è importante perché dimostra che a fronte della precarietà dei bilanci bancari non è necessario “precarizzare” i lavoratori, ma anzi è possibile contenere i costi di funzionamento delle aziende coinvolgendoli e distribuendo le misure necessarie in modo equo ed omogeneo, senza finire per gravare sempre e solo sul costo del lavoro. Detto per inciso, in generale sarebbe anche il momento per introdurre norme che garantiscano un rapporto proporzionale massimo fra retribuzioni dei livelli più bassi e di quelli più alti nonché per legare benefit accessori (premi, stock options, gratifiche) al conseguimento concreto di obiettivi aziendali strategici, valutati su un arco di tempo meno aleatorio del bilancio di un solo anno. Non lo dico sull’enfasi delle reazioni morali agli scandali bancari più recenti, sono anni che rivendico questo principio di giustizia e di buona amministrazione, e non solo per il sistema del credito.

Tornando a Banca MPS, l’intero accordo va valutato positivamente anche perché le prospettive occupazionali saranno affrontate ricorrendo in via prioritaria al Fondo di sostegno al reddito e si reintroducono incentivazioni legate al miglioramento dei risultati di bilancio, senza, pare di capire, esasperare la pressione commerciale sui dipendenti. La banca si sta lasciando alle spalle, si spera per sempre, la fase dell’incertezza operativa, dei contratti di lavoro disapplicati unilateralmente e delle rotture sindacali. Questa è la migliore premessa per proseguire nel riposizionamento che MPS ha affrontato prima e più drasticamente di gran parte del resto del sistema che invece è ancora in mezzo al guado e che nella sua interezza ha bisogno di provvedimenti di rilievo nazionale, che l’Europa voglia o no, per contenere la crisi di fiducia ed il peso dei crediti non restituiti da parte di imprese e famiglie colpiti dalla più grave crisi dai tempi del dopoguerra.

I vertici di Banca MPS godono da tempo di una totale autonomia operativa e rispondono del loro operato agli azionisti, alla clientela ed ai dipendenti, ma devono anche ricordarsi che il territorio senese, dove la banca è nata e si è sviluppata, non può e non deve fare a meno della presenza economica ed occupazionale di MPS, che si è manifestata in modo tangibile ben prima degli ultimi 15-20 anni, periodo della scriteriata distribuzione in eccesso di risorse, talvolta nemmeno prodotte realmente.

Siamo consapevoli che i vincoli di bilancio e gli indirizzi dell’autorità di vigilanza inducono Banca MPS ad operare con doveroso rigore e quindi la comunità senese segue con responsabilità il processo di ristrutturazione ancora in corso, ma farà anche tutto il possibile perché questo legame storico non venga mai meno”.

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