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“Parole in cammino”, festival dell’italiano e delle lingue d’Italia

Mancano pochi giorni alla prima edizione del Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia, in programma a Siena dal 7 al 9 aprile 2017 e che aprirà il calendario delle celebrazioni dell’Università per stranieri della città del Palio che festeggia i cento anni della scuola di lingua italiana.

L’evento sarà un itinerario sull’evoluzione della lingua tra passato, presente e futuro. Il titolo, “Parole in cammino”, dice già tutto. Ma al centro dei tre giorni di incontri tra accademici, intellettuali, poeti, scrittori, artisti e giornalisti non sarà solo l’italiano ma anche i dialetti, le lingue minoritari, i linguaggi giovanili, le lingue di contatto, i gerghi tecnologici e perfino la comunicazione non verbale.

Il festival d’italiano di Siena sarà il primo di una serie di eventi che ruoteranno attorno all’Università per stranieri, un ateneo che gode di ottima salute anche grazie alla presenza di corsi non universitari di lingua italiana (della Scuola di lingua fondata appunto cento anni or sono) e al corso di laurea in mediazione linguistica e culturale, che è un vero e proprio biglietto da visita.

Nei mesi scorsi non sono mancate le polemiche sull’incompetenza linguistica, in italiano, da parte degli studenti. “Durante la tre giorni ci sarà spazio anche per questo” hanno spiegato il rettore Pietro Cataldi e il direttore e co-organizzatore del festival Massimo Arcangeli e Massimo Vedovelli. Quanto all’italiano lingua solo elitaria anche questo, è stato ribattuto, è un falso luogo comune: l’italiano è la quinta lingua più studiata nel mondo e la seconda più evocata.

Un interesse che si misura anche negli iscritti all’Università per stranieri di Siena. Dall’anno accademico 2010/2011 ad oggi sono quasi triplicati quelli delle lauree triennali e magistrali, arrivando a 1811, il 7,35% in più rispetto allo scorso anno: da 493 a 1527 solo cresciuti gli studenti del corso in “Mediazione linguistica e culturale”. Negli ultimi anni sono salite inoltre a 110 le nazionalità di studenti che arrivano da tutto il mondo all’Università per Stranieri di Siena per conoscere la lingua di Dante.

I più numerosi sono i cinesi, raddoppiati negli ultimi sette anni, ma crescono anche le presenze dai paesi africani e dell’Est Europa – dal Gabon, Marocco, Tunisia e Camerun oppure da Ucraina, Moldova e Romania – subito dopo il gruppo di testa che vede nell’ordine Argentina, Brasile, Giappone, Germania, Spagna e Turchia.

Ascolta l’intervista del professor Massimo Vedovelli

 

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