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Terremoto: la colonna mobile toscana si fa in due

Dopo aver reso di nuovo percorribili le strade dei Comuni marchigiani di Muccia, Pievetorina, Pieve Bovigliana e Fiordimonte, la colonna mobile della Protezione civile toscana arrivata nelle Marche per fornire il servizio di spalatura neve nelle zone colpite dal terremoto è stata divisa in due. Su indicazione della Soup Marche che coordina i soccorsi, da sabato squadre toscane operano in parte a Montefortino, Amandola e Smerillo, in provincia di Fermo, in parte ad Acqua Santa Terme, in provincia di Ascoli Piceno. Le squadre, accompagnate da un modulo vivande calde e da una segreteria, sono composte ciascuna da 3 persone dotate di pale, brande e sacchi a pelo, ed operano con l’aiuto di 4 frese manuali, 7 bobcat di cui 3 dotati di fresa, 1 autocarro con cassone 4×4 ribaltabile su tre lati con portata da 90 quintali, due trattori con fresa e un camion con vomere.

Oggi intanto rientra il team ‘Usar Medium’ dei vigili del fuoco della Toscana finora impegnato nelle ricerche all’hotel Rigopiano, e sarà sostituito per il cambio dall’analogo team del Veneto. Lo si apprende dal comando regionale dei vigili del fuoco della Toscana. Il team ‘Usar medium’ Toscana intervenuto nelle operazioni di soccorso è formato da personale dei comandi provinciali di Firenze e Pisa.

E’ un ‘radar doppler’, il sistema di monitoraggio che da sabato pomeriggio alle 18 monitora i movimenti sulla montagna intorno all’hotel di Rigopiano, nel pescarese, investito da una slavina, per proteggere i soccorritori che continuano a lavorare per individuare ed estrarre i dispersi. Se una massa di neve o roccia dovesse muoversi i soccorritori sentirebbero una sirena e vedrebbero accendersi un segnale luminoso. Avrebbero circa un minuto per abbandonare le loro postazioni. Il radar è stato installato 150 metri più a monte del resort. Lo spiega il professor Nicola Casagli dell’università di Firenze, esperto di sistemi di monitoraggio e frane, centro di competenza della Protezione civile per il monitoraggio della Concordia e in altre decine di crisi in Italia, tra cui, recentemente, il crollo della strada in lungarno Torrigiani, a Firenze. “Nel momento in cui il radar dovesse registrare un movimento, si attiverebbero un segnale luminoso e una sirena per mettere in allerta le 150 persone che operano lassù”, spiega il professore.

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