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Il Cda di Sei Toscana fa un passo indietro: “Nessun aumento dei compensi”

Non saranno aumentati i compensi dei consiglieri di amministrazione di Sei Toscana, la società che raccoglie e smaltisce i rifiuti nelle province di Grosseto, Siena e Arezzo e che da mesi è commissariata a seguito di un’inchiesta per corruzione che a suo tempo ne ha decapitato i vecchi vertici. La delibera relativa all’aumento era stata approvata dall’assemblea dei soci l’11 settembre, peraltro con molte defezioni e pareri discordi. Poi la notizia è arrivata sugli organi di informazione e il dissenso è dilagato fino ad arrivare in Parlamento e a Palazzo Chigi. Il consiglio di amministrazione, convocato dal presidente Roberto Paolini, contrario fin dall’inizio all’aumento, ha deciso di sospendere gli aumenti e di richiedere ai soci di esprimersi attraverso una nuova delibera dell’assemblea. In una nota Sei Toscana ha precisato anche che l’attuale compenso complessivo del cda è di 180mila euro. Eccola

“Il Cda di Sei Toscana, convocato appositamente dal Presidente, ha preso atto nella seduta odierna della delibera dell’Assemblea dei Soci dello scorso 11 settembre decidendo di non apportare alcun cambiamento all’attuale remunerazione degli incarichi percepiti dagli amministratori. Contestualmente il Cda ha ritenuto opportuno richiedere ai Soci di esprimersi attraverso una nuova delibera dell’Assemblea.

In merito alle cifre circolate in questi giorni sulla stampa, il Cda tiene a precisare che il budget massimo per i compensi agli amministratori è fissato in 180mila euro all’anno, non 300mila come erroneamente riportato, e che ne sono effettivamente utilizzati 160mila.

I compensi sono così strutturati: € 50mila lordi\annui per il presidente (che al momento della nomina ha rinunciato al previsto rimborso spese forfettario), € 29mila lordi\annui per l’amministratore delegato, € 36mila lordi\annui complessivi per i vicepresidenti (€ 18mila lordi\annui a testa). Ci sono inoltre i gettoni di presenza per la partecipazione ai consigli d’amministrazione (€ 300) per ognuno dei membri del Cda fino ad un massimo di € 5mila lordi\annui cadauno (totale massimo € 45mila lordi\annui). Al presidente sarebbe infine destinato un premio di € 20mila al raggiungimento di determinati risultati, peraltro particolarmente elevati, e per il quale non è attualmente prevista la corresponsione.

Infine, in riferimento alla comunicazione odierna del Prefetto di Siena, Sei Toscana precisa che, come di consueto, in occasione di ogni convocazione degli organi societari anche in data 28 agosto ultimo scorso è stata cura della Società trasmettere agli Amministratori straordinari l’ordine del giorno dell’Assemblea dei Soci convocata per il successivo 11 settembre indicando, al punto 3, l’”esame dei compensi dell’organo amministrativo” senza peraltro ricevere dagli Amministratori straordinari indicazioni particolari.

“Sono soddisfatto che i componenti del Consiglio abbiano sposato questa linea, rimandando ai Soci la decisione relativa ai compensi – afferma il presidente di Sei Toscana, Roberto Paolini –. Una scelta questa che consentirà ai Soci di confrontarsi nuovamente in sede assembleare e trovare così una nuova soluzione capace di rispondere in modo adeguato anche alle istanze pervenute in questi giorni dalla componente pubblica della Società. Sono dispiaciuto degli attacchi che ultimamente abbiamo subito, ma l’obiettivo rimane quello di lavorare duramente per garantire lo svolgimento quotidiano del servizio sul territorio, avvalendosi della professionalità e delle competenze dei mille dipendenti della Società”.

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