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Cibo freddo e servizio insoddisfacente: famiglie e insegnanti bocciano la mensa scolastica

Cibo freddo e poco appetibile, porzioni scarse ma che avanzano, il vassoio come elemento diseducativo, menu ripetitivo, basso utilizzo di prodotti bio e/o a km zero, eccessiva presenza di cibi processati (come affettati o tonno in scatola), servizio molto insoddisfacente e peggiorato rispetto al periodo pre-Covid: per il servizio mensa delle scuole senesi, predisposto dal Comune di Siena attraverso l’Asp, azienda partecipata dello stesso Comune, arriva una bocciatura totale da parte di quasi 600 tra insegnanti e genitori. A dirlo è l’“Osservatorio W la pappa col pomodoro”, che nelle scorse settimane ha fatto compilare un questionario indipendente utilizzando la piattaforma Google Moduli (in modo da garantire l’anonimato del compilatore) per monitorare un servizio essenziale com’è quello della mensa in modo da capire come e dove intervenire per migliorarlo.

“I dati, i numeri, ci danno i riscontri fondamentali per comprendere come e dove migliorarci – spiega l’Osservatorio – ma sono proprio i dati a mancare o comunque a non essere pubblicizzati. Pensiamo ad esempio, al dato sulla quantità di cibo che rimane non consumato giornalmente, che ci aiuterebbe a capire molte cose sul servizio mensa”.

Il modulo del questionario è stato messo a disposizione degli utenti attraverso le chat dei rappresentanti di classe dei vari istituti comprensivi di Siena. La partecipazione alla compilazione è stata libera e volontaria. I risultati sono stati inviati al sindaco De Mossi e all’assessore Benini, al presidente del consiglio comunale, a tutti i capigruppo e all’Asp.

Entrando del dettaglio del questionario, emerge un dato paradossale: la quantità percepita è adeguata o scarsa ma nonostante ciò circa metà del pasto viene lasciato nel piatto. “Ricette poco appetibili? La presentazione nel vassoio unico porta il bambino a scegliere preventivamente?”, si chiede l’Osservatorio. Il cibo viene poi percepito come tiepido-freddo, molto raramente caldo, e le verdure non sono ancora fra le portate preferite dei bambini. “Bisogna continuare a rafforzare l’educazione alimentare proponendo verdure di stagione, colorate e di maggiore appetibilità”.

È evidente la percezione di una scarsa proposta di alimenti biologici e di filiera corta e un’eccessiva presenza di alimenti processati (da analizzare però nell’ottica che il questionario è stato proposto a ridosso del lungo periodo di sciopero dove gli alimenti come affettati e tonno venivano proposti tutti i giorni).

Semaforo verde per la frutta: la maggioranza dell’utenza promuove la qualità della frutta proposta ritenendola comunque sufficiente-buona. Positivo anche il riscontro sulla percezione che il menù è comunque diverso dalle abitudini correnti, questo può significare che si propongono cibi nuovi.

Nel complesso, dice l’Osservatorio, “purtroppo il giudizio non è sufficiente. Hanno risposto 583 utenti che rappresentano un buon campione, sicuramente non esaustivo. Sarebbe interessante conoscere anche le percezioni degli operatori stessi che sicuramente mettono tutto il loro impegno in questo delicato lavoro”.

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