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Tour nei cantieri del Consorzio di bonifica Toscana Sud Est

Bonifica e difesa del suolo: questa la mission dei Consorzi di bonifica, cui la Regione Toscana ha demandato il compito di salvaguardare il territorio. Il fine adesso istituzionale ha visto nascere in provincia di Siena una ventina di cantiere per iniziare – in gran parte – e riprendere il filo di un discorso fondamentale, vista la presenza di così tanti corsi d’acqua, troppo a lungo trascurati nel suo defluire. Gran parte della provincia di Siena – 29 comuni su 36 – sono adesso sotto l’attenzione, il monitoraggio e la cura soprattutto preventiva del Consorzio di Bonifica Toscana sud, dotato di un ‘esercito’ non indifferente di 23 escavatori, trattori, pompe idrovore, gruppi elettrogeno, autocarri.
“Mezzi che sono necessari – dice il presidente del Consorzio, Fabio Bennacchi – perché la ‘battaglia’ da combattere e’ lunga e aspra. Siamo arrivati in un territorio, quello della provincia di Siena, dove non c’è mai stata una programmazione costante nel tempo di interventi preventivi di difesa del territorio. Spesso solo a disastri avvenuti l’uomo e’ intervenuto a riparare danni che si potevano prevenire o che lui stesso aveva procurato. Adesso, anche con l’aiuto della tecnologia più sofisticata – compresi i droni – il territorio puo’ essere monitorato nel suo insieme e gli interventi sono mirati”.
Una ventina, dunque i cantieri al momento in piena attività, e in tre di essi hanno fatto da guida lo stesso presidente Fabio Bellacchi, Massimo Tassi, responsabile dei lavori del Consorzio, e Yari Priori, responsabile dei lavori in provincia di Siena.
Prima tappa, lungo gli argini sull’Arbia nei pressi di Taverne. L’intervento chirurgico tuttora in corso e’ stato provvidenziale. L’erosione infatti stava minacciando pericolosamente la condotta fognaria che conduce al depuratore di Tressa, dove confluiscono i liquami di Siena Est. Se ci fosse stato uno sversamento, il disastro sarebbe stato catastrofico. Con conseguenze pesanti dal punto di vista ecologico e finanziario. I mezzi del Consorzio hanno provveduto a regimare il corso sull’Arbia in modo da impedire il disastro.
Seconda tappa del tour, le sponde del torrente Malena all’Acqua Borra. I mezzi del Consorzio hanno effettuato un intervento di bonifica riprendendo una manutenzione che mancava dagli anni Settanta, quando fu il Genio civile a tenete sotto controllo gli argini.
Terza visita ai cantieri proprio alle porte di Buonconvento. Gli argini del fiume Ombrone necessitavano di un’opera di disboscamento di piante e fusti che stavano impedendo il defluire del fiume, non nuovo a inondazioni e alluvioni. Adesso l’Ombrone sta tornando ad avere un ‘letto’ comodo come non accadeva da lungo tempo. Arbusti, piante, terra franata che stavano creando pericolosi ostacoli alle acque vengono eliminati e l’Ombrone non viene più guardato come una minaccia costante.

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