Ci sono voluti quasi vent’anni, da parte del comune di Siena, per realizzare il nuovo regolamento dei rifiuti che è stato approvato ieri dal consiglio comunale. Il precedente, che risaliva al 1992, rivisto e integrato nel 1998, è stato modificato anche tenendo conto delle numerose normative che si sono succedute negli anni e l’obiettivo è di migliorare i dati della raccolta dei rifiuti che secondo la Regione dovrà entro il 2020 essere per il 70 per cento differenziata quindi riciclabile, 20 per cento destinata al termovalorizzatore e il 10 per cento in discarica. “Vogliamo potenziare la raccolta porta a porta nel centro storico ed estenderla anche alla periferia” ha detto Paolo Mazzini, assessore all’ambiente nell’intervista ad Antenna Radio Esse in cui ha parlato anche dei provvedimenti decisi per eliminare l’abbandono dei sacchetti nelle vie del centro.
“Seguendo l’esempio di altre città italiane abbiamo introdotto la figura dell’ispettore ambientale che avrà il compito di informare i cittadini e eventualmente sanzionare i comportamenti scorretti, come l’abbandono dei sacchetti dei rifiuti in strada in ogni momento del giorno e della notte. Gli ispettori coadiuveranno la polizia municipale in una prima parte nella campagna di informazione e poi nell’attività di controllo, verifica e correzione dei conferimenti scorretti, con possibilità di sanzionamento. Nei comuni in cui già da tempo è stato istituito l’ispettore ambientale si è ridotto il fenomeno dell’abbandono della spazzatura che purtroppo è uno dei problemi che non riusciamo a risolvere”. Ma si può ipotizzare una soluzione alternativa come i cassonetti a scomparsa adottati a Firenze? “Abbiamo un’idea che potrebbe essere una soluzione radicale ma necessita di investimenti costosi che per il momento non sono possibili. E’ un sistema applicato in alcune città europee che risolve il problema in modo radicale ma è presto per parlarne finchè non ci sarà la possibilità di fare l’investimento bisogna organizzare la vita quotidiana nel modo attuale e educare i cittadini. L’esperimento in Camollia non ha dato risultati sperati quindi bisogna ritentare in questo quartiere pilota per poi estendere il servio al resto del centro”.