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Crollo di alberi sul quartiere ecologico di Malizia. Intanto il Comune pensa alle nuove costruzioni adiacenti

La storia è ormai nota a tutti. Quello che circa otto anni fa sarebbe dovuto divenire il quartiere “green” alle porte della città, con parchi urbani, grandi aree commerciali e residenze private, è divenuto con gli anni un vero e proprio flop. Un cantiere perennemente aperto, dal 2010 ad oggi, aree transennate da oltre cinque anni, e soprattutto delle case di privati esposte ogni giorno a rischi di vari natura. Questo è quello che si presenta alla vista di chi attraversa il ponte di Malizia in direzione ospedale, nell’ex area del Consorzio Agrario. Un  “non compiuto” alle porte di Siena. Ad evidenziare in maniera esplicita la problematica del “non risolto” i canaloni di marmo lungo viale Bracci, che da raccoglitori di acqua piovana (il progetto originario prevedeva una raccolta/riutilizzo dell’acqua per le case private, in virtù di un notevole risparmio idrico) sono divenuti raccoglitori di rifiuti e roditori. Da anni i residenti chiedono al Comune di poter semplicemente interrare i suddetti canaloni, evitando così tutti i rischi (igienici in primis) collegati ad una continua e mancata manutenzione. Ma essendo il quartiere ecologico e il suo relativo cantiere in una fase di delicatissimo passaggio tra vecchi proprietari (Progetto Malizia), e nuovi proprietari (Comune di Siena) ad attendere e subire le svariate “mancanze” restano solo i residenti. Ad aggravare il tutto il grande polmone verde sovrastante le abitazioni, conosciuto come il bosco di malizia (anche questo più volte menzionato sui giornali per vicende legate alla magistratura).

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Attualmente l’intera zona, ricca di flora e fauna, risulta essere sotto sequestro. All’interno di questa però si trova come già detto una ricca vegetazione, trascurata e lasciata al completo degrado. Vegetazione che non sembra sempre reggere lo scorrere del tempo. L’ultima vicenda del vecchio tiglio caduto sulla strada, che solo per fortuna non ha colpito nè auto nè pedoni, ne è una valida dimostrazione. L’episodio è accaduto ormai svariate volte, da via Fantastici fino a via Partini (le due strade che compongono il quartiere di malizia) e i cittadini si sono più volte rivolti alle forze dell’ordine o all’amministrazione comunale. Le risposte sono sempre le stesse: sul bosco è impossibile ogni tipo di intervento perchè sotto sequestro e sulla manutenzione del quartiere e delle aree verdi ancora non esiste un proprietario su cui scaricare la responsabilità di tutto. Il famoso gioco della patata bollente verrebbe da pensare. 

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Un passo in avanti notevole però è stato fatto, proprio in questi giorni. Operatori del Comune sono giunti a bonificare alcune aree sulla salita che da via Agostino Fantastici porta a Scacciapensieri. Finalmente il buon senso ha preso il sopravvento? Assolutamente no. Si prepara la strada per quello che sarà presto il nuovo cantiere (visto che ce n’erano pochi) di viale Bracci, ovvero l’area dietro al distributore Agip destinata alle nuove case popolari del Comune. Ora, nessuno vuole togliere l’importanza delle case popolari, soprattutto se destinate appositamente a disabili, ma tra tutte le zone della periferia cittadina, scegliere di costruire il nuovo su qualcosa di non compiuto, di non funzionante e soprattutto di non sicuro per i residenti stessi, sembra essere il colmo dei colmi. Da una parte crollano gli alberi in mezzo alla strada e dall’altra tolgono gli alberi per costruirne una nuova.

Sara Corti

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