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Mps: l’aumento di capitale e i rischi per la Fondazione

Potrebbe essere un nuovo ricorso al mercato la soluzione per il salvataggio del Monte dei Paschi. Si ipotizza un nuovo aumento di capitale sostenuto dal ministero del Tesoro per rimpinguare le casse della banca fortemente colpita dall’ultimo crollo in borsa, che ha fatto perdere il 70 per cento di valore alle azioni. Danneggiati ovviamente i risparmiatori, danneggiata la Fondazione Mps che ha investito risorse importanti nella banca. E se dovesse esserci un nuovo aumento di capitale cosa farà l’ente senese? “La Fondazione ormai ha perso gran parte del suo peso numerico – ha spiegato ai microfoni di ARE il giornalista di Repubblica Maurizio Bologni – e quel 1.49% di azionariato che le è rimasto può essere importante se collegato, come è stato finora, attraverso un patto che permette di mantenere la governance a Siena. E questo secondo me è fondamentale. Gli ostacoli però sono molti. In primo luogo c’è da ricostruire un rapporto con eventuali, futuri, nuovi pattisti, perchè la situazione si è scompaginata nell’azionariato rispetto a qualche tempo fa. Il secondo problema è che la Fondazione potrebbe non volere e non potere partecipare ad un altro aumento di capitale: non volere perchè sarebbe un sacrificio enorme, non potere perchè i nuovi accordi che legano le fondazioni al Ministero delle Finanze stabiliscono che le fondazioni bancarie non devono investire più di una quota del loro patrimonio in asset bancari. Un nuovo sforzo potrebbe portare a violare questo vincolo”.
Il crollo in borsa pesa sui risparmi dei senesi e di chi ha investito nel titolo. Il premier Renzi tranquillizza i risparmiatori che comunque non possono stare tranquilli di fronte a questo scenario. “Quello che ci deve preoccupare è l’impoverimento della società senese e toscana, che ha investito molto in prodotti del Mps. C’è un dato che ha reso noto recentemente Bankitalia Toscana, tenuto per la verità sotto traccia, che ci dice che negli ultimi dieci anni, il portafoglio finanziario dei toscani si è impoverito di 20 miliardi, mentre quello degli altri italiani si è arricchito di decine di miliardi. Questo perchè i toscani sono stati riempiti di prodotti di Etruria e Mps, che si chiamino obbligazioni subordinate o azioni, che si sono molto deprezzati di valore”.

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