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Metaversi. Dietro le Quinte – Ascolto del pubblico dei Teatri di Siena. La tua opinione conta, questionario di fine stagione

“Metaversi. Dietro le Quinte” la rubrica di Antenna Radio Esse in collaborazione con i Teatri di Siena che da spazio a tutto ciò che gira intorno al teatro e alla costruzione di una stagione teatrale.

Dopo “Teatro e Aziende, perchè investire nella cultura arricchisce tutti?”, questa settimana ci dedicheremo al pubblico e alla suo opinione.

Che ruolo ha il teatro all’interno di una comunità? che impatto genera per la crescita, il confronto, lo scambio generazionale?

Tra gli obiettivi di questi ultimi anni dei Teatri di Siena, un elemento importante è stato quello di rendere i luoghi di spettacolo come punto di riferimento per l’intera città.
Per farlo siamo partiti dall’ascolto del pubblico: rispondendo alle richieste di informazioni e alle critiche o accogliendo tal volta suggerimenti e spunti di riflessione. Un modo per tenere in ogni caso la porta aperta”.

Questo ha permesso di creare un rapporto di fiducia e una vere e propria comunità che ruota intorno all’offerta teatrale: un pubblico eterogeneo, entusiasta ma con un occhio critico alle proposte. Questa fiducia è maturata negli anni e ha permesso di portare sul palcoscenico spettacoli più mainstream accanto a nomi storici del mondo del teatro e a proposte più sperimentali nei linguaggi e nella messa in scena.

L’esperienza del lockdown ha portato le persone a fruire con più frequenza dei contenuti digitali, ma il bisogni di incontro che solo lo spettacolo dal vivo sa dare, è stato un elemento centrale per la ricostruzione del dialogo con il pubblico, così bruscamente interrotto.

Questo approccio ha permesso di superare il concetto di teatro come contenitore ma di guardare anche a quello che accade fuori. Da qui la nascita di progetti come quello di Pagine di Legalità o (Im)patti Chiari, legati rispettivamente al filone della lotta alle mafie e alle tematiche ambientali, tematiche strategiche in ottica non solo locale, ma anche e soprattutto in una prospettiva europea.

Il processo conosciuto come audience development, cioè l’attività di ampliare, diversificare e consolidare le relazioni tra un’organizzazione culturale e le persone che la seguono, è stata possibile grazie alla rete esistente e a nuove relazioni costruite nel territorio, oltre ad un’apertura alle necessità del pubblico.

Necessità basate non solo sulla leva del prezzo dei biglietti o sulle modalità di acquisto o informazione, ma soprattutto sull’elemento di fidelizzazione e, come una qualsiasi relazione, si tratta di un rapporto che va curato e alimentato.

La traduzione in italiano di audience development è “sviluppo del pubblico”, termine che ha un riferimento non solo quantitativo, ma anche qualitativo in senso di crescita di questo rapporto, che parte da una conoscenza delle abitudini di fruizione di prodotti culturali, del contesto sociale e culturale, sui canali di informazione e comunicazione.

Naturalmente si tratta di target molto diversi per età, formazione e gusti: elementi che vanno tenuti di conto non tanto per separare l’offerta culturale, ma per fornire strumenti diversi a chi ha bisogno di essere preso per mano o chi vuole momenti di ulteriore approfondimento.

In questo campo una delle esperienze interessanti da sottolineare è il progetto Casateatro che Unicoop Firenze fa da anni in Toscana e che permette ai soci di incontrarsi ed essere guidati da un professionista del settore nella lettura di uno spettacolo. A Siena, Casateatro ha avuto l’opportunità di incontrare alcune delle compagnie durante gli incontri nel Foyer del teatri (DATAZERO) per lo sviluppo di un pubblico sempre più consapevole.

Sicuramente non c’è uno strumento unico per svolgere un’attività di audience development efficace, molto dipende dal contesto, da quello che si fa, dalla propria identità, dai propri obiettivi e dalla strategia generale in cui si lavora.

Per questo è fondamentale partire dall’ascolto, dall’analisi del contesto, provando a lasciare da parte qualsiasi tipo di preconcetto. È nel dialogo, in un rapporto di continuo confronto che è possibile intercettare le azioni più valide da mettere in campo.

Uno di questi strumenti è il questionario di fine stagione: 20 brevi domande che aiutano a conoscere meglio chi frequenta solo occasionalmente o con un abbonamento i Teatri di Siena.
link al questionario https://www.survio.com/survey/d/B9W3B5Q3U8V1H3L9L

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