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Martin Schulz a Siena per ricevere la laurea honoris causa

Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo oggi a Siena per ricevere la laurea honoris causa in Scienze linguistiche e comunicazione interculturale conferitagli dall’Università per Stranieri di Siena. Prima della cerimonia Schulz ha visitato il Palazzo Pubblico, ricevuto dal sindaco Valentini, dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dalla Vicepresidente Monica Barni.
L’Università per stranieri ha preso questa decisione – ha spiegato il Rettore Pietro Cataldi – “per riconoscere e valorizzare il percorso esemplare di un grande uomo politico europeo, che in anni difficili per l’europeismo inteso quale modello culturale e non solo finanziario, ne ha strenuamente difeso i caratteri di civiltà. Il suo percorso umano e politico ci incoraggia a credere al valore strategico della cultura e al suo potenziale unificante”.
Durante la sua lectio magistralis all’Università per Stranieri ha parlato approfonditamente di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso al Cairo, lo ha descritto come un “ambasciatore del dialogo interculturale”, e ha dato il suo sostegno all’appello “Verità per Giulio Regeni”.
Concludendo il presidente del Parlamento europeo ha fatto una riflessione sul significato del 25 aprile. “” Cari amici, quelli di voi che sono italiani sanno che si avvicina una ricorrenza importante: il 25 aprile è l’anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. È un anniversario verso il quale provo un forte attaccamento. Non ho esitazioni a dire che l’Europa moderna, non solo l’Italia, è stata fondata sui valori dei partigiani e degli oppositori al nazifascismo. L’Europa oggi è un luogo di democrazia, di inclusione e di dialogo. Ricordiamoci di coloro che qui morirono per darci quella libertà che oggi ci è tanto cara. Dovremmo sempre onorarli sforzandoci di rendere la nostra democrazia più forte e più ricca. Una componente di questo sforzo deve essere il dialogo. Il dialogo è la ricerca di una sintesi: la ricerca della definizione di norme, regole e valori comuni che possano guidare la nostra vita pubblica e privata. Il dialogo è l’antidoto ad ogni forma di radicalizzazione, perché funziona come una calamita che ci obbliga a ricordare sempre la nostra comune umanità. L’Unione europea è innanzi tutto e soprattutto un esercizio di dialogo. La sintesi che cerchiamo attraverso il dialogo non si riesce sempre a raggiungerla, ma l’esercizio del dialogo è ciò che conta di più.

Martin Schulz in visita a Palazzo Comunale
Martin Schulz in visita a Palazzo Comunale

Voi siete membri di un’istituzione che nutre il dialogo: siate fieri di farne parte. Io sono molto fiero di esserne partecipe in questo momento. E vi ringrazio per questo e per la vostra attenzione”.
Martin Schulz (1955) è stato eletto nel gennaio 2012 Presidente del Parlamento Europeo, ed è stato riconfermato nella carica nel luglio 2014. È il primo politico europeo a ricoprire questo incarico per la seconda volta. Iscritto al Partito socialdemocratico tedesco (SPD) nel 1974, libraio, ed appassionato di lettura e di storia, Schulz ha svolto una intensa attività amministrativa e di partito prima di essere eletto, nel 1994, al Parlamento Europeo, e di divenire membro, nel 1999, dell’ufficio di presidenza e del direttivo federale della SPD. Nella prima fase del suo impegno europeo si è occupato, in commissione, di diritti dell’uomo e libertà civili; ha poi assunto incarichi di crescente importanza all’interno del gruppo parlamentare socialista, sino a divenirne presidente nel 2004. Dal 2009 è responsabile per le relazioni europee della SPD.
Politico di ampia esperienza internazionale, coinvolto in aperte e vivaci discussioni, Schulz è un convinto europeista, favorevole ad una maggiore integrazione e democratizzazione delle istituzioni europee, ed alla difesa del modello sociale che ha preso corpo nel continente nel secondo dopoguerra. Le sue posizioni politiche, esposte anche nel volume Il gigante incatenato. Ultima opportunità per l’Europa?, apparso nel 2013 ed in traduzione italiana nel 2014, sono dunque critiche nei confronti delle tendenze istituzionali e politico-sociali – indebolimento della dimensione comunitaria a favore di quella intergovernativa, scelte neoliberiste orientate a politiche di austerità e generatrici di recessione – prevalse negli ultimi anni in ambito europeo.

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