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Impresa Vallortigara, è bronzo ai Mondiali di atletica leggera ad Eugene (Usa)

La prima medaglia azzurra ai Mondiali di atletica leggera che si stanno disputando negli Stati Uniti, a Eugene, in Oregon, porta la firma di Elena Vallortigara. La carabiniera veneta, che da sei anni si allena a Siena con il presidente della sezione locale dell’Uisp Stefano Giardi, ha centrato la scorsa notte uno splendido terzo posto nella finale di salto in alto, che le è valso la medaglia di bronzo. Vallortigara ha saltato alla perfezione fino ai 2 metri, record stagionale, autrice di un percorso netto (nessun errore a 1,84; 1,89; 1,93; 1,96; 1,98; 2,00) e piazzandosi momentaneamente al comando della classifica. Poi è stata superata dall’australiana Patterson e dall’ucraina Mahuchick, che hanno oltrepassato i 2 metri e 2. “Per un attimo ho pensato anche all’oro”, ha detto col sorriso l’atleta di Schio, talento dell’atletica, fu bronzo ai Mondiali Juniores nel 2010, affossato però dai tanti infortuni. Nel 2016 era ad un passo dall’abbandonare la disciplina, poi la decisione di trasferirsi a Siena per essere seguita da Stefano Giardi. Lì si ricostruisce, acquisisce fiducia arrivano i risultati: prima il 2.02 a Londra, nel 2018, adesso i due metri in Oregon che valgono la prima medaglia della sua vita, e la prima per l’Italia in questi Mondiali di atletica leggera.

“Questa medaglia pesa davvero tanto. L’ho desiderata, sognata, ne ho avuto paura, per tanto tempo. Dopo la delusione di Tokyo volevo scrivere un altro finale: ho trent’anni, quasi trentuno, non farò tante altre stagioni nell’atletica ma ho promesso a me stessa che questo obiettivo della medaglia mondiale l’avrei raggiunto”, racconta Vallortigara al sito della Fidal. “Sì, sicuramente è una medaglia che vale una carriera, e spero non sia l’unica. Penso di aver aperto un altro mondo a me stessa con questa manifestazione, sono veramente felice e orgogliosa di me, del mio allenatore Stefano Giardi, del nostro lavoro, di tutto quello che è stato fatto per arrivare fin qui. Farlo adesso, dopo tutto questo tempo, è veramente bello”.

Un lampo, i due metri ritrovati dopo quattro anni, da quel 2,02 di Londra del luglio 2018. “Quando ho saltato 2,00 al primo tentativo ho pensato che potesse davvero succedere qualcosa di meraviglioso. Ho sognato anche un altro colore per questa medaglia, ho pensato che non fosse così difficile. In realtà in tutta questa gara ho pensato che le misure non fossero così difficili: mi sentivo forte, in grado di saltare alto. Mi è dispiaciuto per i tentativi a 2,02, non so bene cosa sia successo, poi ne parlerò con il mio allenatore perché oggi sentivo che avrei potuto anche saltare il record italiano, però direi che posso essere contenta”.

La chiave è nella condizione fisica al top: “Per la prima volta arrivavo in una forma ideale – osserva l’azzurra, mai a medaglia tra le ‘grandi’ dopo due lontani bronzi mondiali giovanili da U18 e U20 – questo mi metteva quasi a disagio, per il fatto di sapere che stavolta andava tutto bene, a differenza del passato quando ho avuto avvicinamenti molto più difficili. Qui ho sentito di avere un grosso bagaglio di esperienza, fondamentale sia in qualificazione sia oggi. È stato tutto perfetto, tutto bello. Questo risultato, a partire dal primo turno, è stato il frutto di questo, e devo ringraziare il mio allenatore che ha saputo gestire la preparazione in modo perfetto e tutto il mio team che mi ha tenuta ‘tutta attaccata’ in questa occasione”.

Non l’ha vinta da sola, questa medaglia. “No, l’hanno vinta tutte le persone che ci sono ora, che ci sono state negli ultimi 6 anni in cui mi sono trasferita a Siena, ma anche in tutti gli anni che hanno preceduto questo periodo di maggiore stabilità ed equilibrio. Tutte le persone che hanno contribuito in modo personale e professionale a questo risultato: ho sempre avuto vicino la mia famiglia, il mio coach che ha creduto tantissimo in me. Da parte mia, credo di essere stata brava a non mollare mai, mi sono rimboccata le maniche e ho sempre trovato le soluzioni”.

Non è finita, non può essere finita qua, considerato pure l’Europeo di Monaco di Baviera che incombe (15-21 agosto): “Da domani mi aspetta qualche giorno di riposo, ho bisogno di andare dai miei genitori. Poi continuerò a lavorare perché questo era soltanto un obiettivo – raggiunto – di questa stagione, ma ce ne sono altri, altrettanto importanti. Si cavalca l’onda”.

“Sono tanto felice ma devo ancora realizzare – saluta Vallortigara – mi aspettavo una reazione più emotiva, conoscendomi, invece per il momento mi sento molto tranquilla, ma sono sicura che stanotte non dormirò”.

“Una bella soddisfazione per una medaglia che parla anche un po’ senese”. Così l’assessore allo sport del Comune di Siena Paolo Benini plaude alla medaglia di bronzo conquistata dall’atleta azzurra Elena Vallortigara nel salto in alto ai mondiali di atletica in svolgimento a Eugene in Oregon. “Sono particolarmente felice – dice l’assessore – di questo risultato di un’atleta che silenziosamente è arrivata ai vertici mondiali. Già in passato Vallortigara era stata protagonista di risultati di livello mondiale e ricordo come avesse mantenuto standard molto alti nel tempo: questo è indice di maturità importante, sfociata in questo grandissimo risultato. La considero un’atleta molto seria, molto dedita al lavoro e soprattutto alla ricerca della qualità del lavoro. Per questo a lei fanno le mie congratulazioni per il traguardo raggiunto. Sono particolarmente felice anche perché si allena con il tecnico senese Stefano Giardi presso l’impianto ‘Renzo Corsi’ di Siena”.

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