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“Il problema della mia espulsione si chiama Monte dei Paschi”

Pierluigi Piccini presenta il “Monte”, il libro che racconta la sua storia politica.

 

“Incontrai Bersani a Parigi e in qualche modo mi chiese scusa per l’espulsione  dal partito” Lo ha detto Pierluigi Piccini ai microfoni di Antenna Radio Esse  ripercorrendo la sua storia politica degli ultimi venti anni raccontata nel libro “Monte”.
Dall’elezione a Sindaco alla mancata nomina a presidente della Fondazione con l’analisi del successivo periodo che lo ha visto additato come uomo di destra.  “Non lo racconto nel libro, ma ho saputo che altissimi dirigenti del partito in  quel periodo chiesero ad altissimi dirigenti del Monte dei Paschi di ingaggiare una sorta di agente segreto per vedere cosa facevo. Insomma davo fastidio e si temeva che potessi candidarmi alle primarie interne del 2006. Quindi si trovò una scusa e fui espulso per una cosa che non ho fatto. Mi hanno accusato di essere di destra ma quella campagna elettorale la finanziò in parte un’area politica vicino a Prodi”. Piccini ha ricordato i rapporti con la politica romana e come questa ha inciso sulle decisioni importanti sul Monte dei Paschi. “Sognavo una città fortissima, poteva diventare un punto di riferimento a livello internazionale, avendo a disposizione molte risorse. Questo non è stato, la forza di Siena è stata utilizzata per controllarla e per ripegarla su se stessa.”pierluigi piccini_640x425

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