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Il karate alla conviviale del Panathlon senese

lla conviviale del Panathlon si è parlato di Karate ed è stata una piacevolissima serata perché la relatrice, la panathleta Laura Massai, membro della Commissione Tecnica Nazionale FIKTA-Staff Associazione SHINAN KARATE KAI di Siena, è stata molto brillante nella sua esposizione facendo ben capire ai numerosi soci intervenuti quali siano le caratteristiche ed i valori di questa bellissima disciplina sportiva. In apertura, il Presidente del Club senese Alfredo Barlucchi ha voluto ricordare la figura del Socio Mario Bruttini, recentemente scomparso, esaltandone la figura sia come Dirigente Sportivo (Presidente della Mens Sana dal 1970 al 1979 con la storica promozione in A nel 1973), come imprenditore apprezzatissimo a livello nazionale, come Capitano della Chiocciola per ben 12 anni con tre palii vinti. Dopo il doveroso saluto del Referente Coni Roberto Montermini, ha preso la parola Laura Massai che, con precisione e con ricchezza di notizie, ha ripercorso la storia di questa disciplina che, a pieno titolo, può essere chiamata “arte”. Dopo la proiezione di un interessantissimo video sulle caratteristiche di questo sport, delle sue lontanissime origini, si è parlato del suo ingresso nella vita sportiva senese. Già nel 1973 il karate si praticava alla Mens Sana con il Maestro Baldini di Grosseto ed al Cus con il M.tro Campolmi di Firenze. Il CUS abbandonò presto il Karate per dedicarsi solo al Judo, mentre un gruppo di praticanti della Mensana tra cui l’attuale M° Benocci nel 1977 si interessò per far venire a Siena da Firenze un M° giapponese, Hideo Uchida che si allenava nel Dojo di Porta Romana.Il vero artefice dell’evoluzione di questo sport a Siena e stato il M° Benocci che inizia la pratica nel 1977,  diviene allievo diretto del M° Shirai insieme al M° Massai nel 1987 frequentando direttamente il Dojo del Maestro in via Friuli a Milano, in quello stesso anno si diploma istruttore federale con il massimo del punteggio a fine del corso biennale. Agli inizi del 2000 approfittando dei suoi trascorsi studi in Fisica, si dedica con alcuni suoi allievi cinture nere ed ingegneri, Casini e Facchini, alla costruzione di una particolare strumentazione capace di misurare degli atleti contemporaneamente nello stesso evento tecnico, parametri cinestesici e dinamici quali i tempi di reazione, i tempi di movimento, velocità accelerazioni ed infine la potenza trasmessa a bersaglio. La strumentazione denominata ErgoMak fu poi coperta da brevetto ed il suo utilizzo fu messo a disposizione del laboratorio di fisiologia dell’università di Siena seguito dal prof Giuliano Fontani assistito dalla dottoressa Silvia Migliorini. Fa seguito un lunghissimo elenco di premi, riconoscimenti ( fra questi un importante encomio ed una medaglia di bronzo al valore civile conferitagli dal Ministero degli Interni per un gesto nobilissimo del 2007 quando, lottando e bloccando un pericoloso malvivente armato, senza arrecargli danno, proprio nell’atto di delinquere, in cui era messa a rischio la vita di un’anziana signora) ed i numerosi e prestigiosi successi sportivi dei molti atleti che frequentano con passione la sua Palestra. Parlando della corretta dimensione artistico-sportiva di una disciplina complessa come il Karate, Laura Massai ha voluto puntualizzare alcune regole fondamentali: controllo assoluto dei colpi, il karate è disciplina di non contatto e solo in questo senso è considerata, anche ai fini giuridici e medici. Le tecniche pur nella loro massima espressione di velocità e forza, devono essere arrestate a qualche centimetro dal bersaglio, per non arrecare danno, le piccole protezioni sono solo cautelative, questo richiede una grande preparazione all’autocontrollo. Ovviamente le parate a scopo difensivo, impattano sull’arto attaccante, ma con il solo obiettivo di deviarlo e non di rompere o danneggiare l’arto stesso. Il combattimento di competizione sportiva nel karate non è e non deve mai essere un’espressione di brutalità e danneggiamento dell’incolumità fisica. Una significativa esibizione degli allievi Francesco Cerretani, Francesco Chiavoni e Filippo Belli ha entusiasmato i presenti per la ferrea applicazione di quelle che sono le caratteristiche basilari di questa affascinante disciplina sportiva.

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