Sono stati deferiti in stato di libertà dai Carabinieri della stazione di Sarteano con le accuse di furto aggravato cinque rumeni che nel corso del 2014 avrebbero realizzato nella provincia senese almeno 6 colpi a danno di aziende e strutture locali.
Il primo furto realizzato dai cinque malviventi, H.I. di 29 anni, T.D. di 38 anni, B.A.C. di 29 anni, P.L. di 22 anni e N.M. di 27 anni, secondo la ricostruzione degli uomini dell’arma è stato messo a segno nella notte dell’11 gennaio 2014 ai danni della tenuta Poggio Bianco di Sarteano alla quale sarebbe stato sottratto un cavo elettrico di rame per alta tensione di 100 metri; pochi giorni dopo, nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 2014, a finire nell’occhio dei ladri è stata la ditta Autodemolizioni Canestrelli con sede in Montepulciano dalla quale i cinque avrebbero asportato rame, ottone, catalizzatori in stoccaggio ed un autocarro parcheggiato vicino all’azienda presa sotto assalto ma di proprietà di un’altra impresa. La notte ancora seguente la banda è tornata nuovamente a colpire, questa volta però presso il cimitero di Sarteano, dal quale vennero sottratti circa 5 quintali di rame asportando le grondaie delle cappelle oltre ad un autocarro del comune ritrovato poche ore dopo in una via adiacente al Campo Santo. E sempre il cimitero Sarteanese è finito nel mirino dei cinque rumeni il 21 febbraio 2014 con un nuovo furto di grondaie in rame per circa 3 quintali di materiale. Gli ultimi colpi messi a segno dalla banda, secondo quanto ufficialmente reso noto, si sarebbero svolti nel mese di marzo, con i furti rispettivamente ai danni dell’azienda agricola di Chianciano Terme Gavioli, alla quale nella notte tra il 27 e il 28 marzo 2014 vennero sottratti due veicoli carichi di vino, prodotti vitivinicoli e due botti in rovere da 330 litri ciascuna; e dell’agriturismo “La Golzola” di Sarteano, al quale nella notte del 28 marzo furono sottratte circa 100 metri di grondaie in rame.
Le indagini sono state condotte dai Carabinieri della stazione di Sarteano e i quattro cittadini rumeni sono stati rinviati a giudizio per violazione degli articoli del codice penale 81, 110, 624 e 625.