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Bologni su vicende Mps: “Il sostituto di Viola potrebbe anche essere straniero”

E’ stato un addio inaspettato, ma non imprevedibile quello di Fabrizio Viola, l’amministratore delegato di Banca Mps, che ieri ha rassegnato le proprie dimissioni, al termine di un consiglio di amministrazione che, almeno alla vigilia, non doveva riservare grossi colpi di scena. “Rimane un fulmine a ciel sereno il fatto – ha detto ai microfoni di ARE il giornalista di Repubblica Maurizio Bologni – anche se qualche “mal di pancia”, qualche problemino, si era registrato nelle scorse settimane, per la verità per la prima volta da quando Viola è arrivato a Siena. In particolare è sembrato di avvertire qualche attrito quando la banca ha scelto il piano di uscita da questa nuova crisi, quando si è scoperto che il presidente per giorni ha parlato con Corrado Passera per cercare un un piano alternativo di salvezza della banca che prevedeva la sostituzione dell’ad Viola. Poi sono uscite voci di possibili sostituzione di viola, quando escono le voci non sono mai del tutto casuali, anche se in quell’occasione furono smentite. Però direi che da più di un mesetto qualcosa c’era che non andava. La lettura che si può dare è che gli advisor hanno difficoltà a trovare sottoscrittori per i 5 miliardi di nuovo aumento di capitale e come soluzione estrema potrebbero aver chiesto la sostituzione di Viola”.
Si fanno i nomi dei possibili sostituti di Viola, come Morelli e Passera. “Io credo altri nomi, perchè Morelli e Passera mi sembrano tirati fuori tanto per trovare una sostituzione, quando ci siamo trovati spiazzati da un evento inatteso come le dimissioni. Secondo me ci dovrà essere altro, un personaggio di caratura internazionale e, perchè no, forse neppure italiano”.

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