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Bilancio di un anno, In Campo: “Su Palio e turismo De Mossi sbaglia”

Arrivano i primi giudizi all’amministrazione De Mossi ad un anno dall’elezione. Proprio ieri il sindaco aveva detto che non voleva fare bilanci lasciando ai cittadini il giudizio sul suo operato, e di risposta sono i suoi oppositori a criticarlo, pur riconoscendo alcune cose ben fatte. L’associazione In Campo nata a sostegno di Valentini lo scorso anno, ha raccolto in un comunicato stampa le sue impressioni su De Mossi e la sua giunta.

“Per l’intero anno trascorso ci siamo confrontati con Sindaco e Amministrazione senza risparmiare critiche, sempre aperte e costruttive, anche a costo di trovarci isolati dalle altre forze politiche che in linea teorica condividerebbero il ruolo di opposizione alla maggioranza, e di cui si ricordano misteriosamente solo gli attacchi al candidato Sindaco del loro partito.

Noi non ci nascondiamo dietro un dito: il giudizio sul Sindaco De Mossi secondo noi è negativo, e anche molto. Non vogliamo dire che non ci siano state delle iniziative, alcune positive come la Notte Bianca o ViviFortezza, ma altre discutibili soprattutto su Palio e Turismo; per il Palio perché improvvisando ritocchi a destra e manca, un po “alla giornata”, di un meccanismo rodato da anni, si corre il rischio di rovinare la festa dei senesi e per sempre; su Turismo perché, in un settore strategico per la città, ci si muove in palese assenza di una strategia, ma per collage di iniziative, senza programmazione e senza connessione con le realtà imprenditoriali locali e del territorio, confermando mancanza di idee e di visione.

Per contro denunciamo l’assenza di praticamente tutto il resto: i lampioni continuano ad accendersi di giorno e a restare spenti di notte; cestini e cassonetti traboccano di rifiuti a qualsiasi ora; l’altezza dell’erba ha superato i livelli che avevano caratterizzato la campagna elettorale; le strade sono sporche, trafficate da mezzi pesanti, e piene di buche.
Il Santa Maria della Scala è senza direttore da mesi, e una delega strategica per Siena come la Cultura è mantenuta ad interim dal Sindaco, in condivisione con deleghe altrettanto delicate. Decoro e Politiche giovanili non pervenuti, con una Pantaneto che continua ad essere troppo animata e molte altre vie che lo sono troppo poco, con esercizi commerciali costretti a chiudere. Come se non bastasse la sicurezza urbana è diminuita, e non lo diciamo noi ma i dati ufficiali. La “gestione” delle scuole, culminata con lo scempio dell’esternalizzazione di, per ora, cuoche e custodi, meriterebbe un capitolo a parte, così come la “gestione” di lavori pubblici, Suola Saffi e Ponte di Ravacciano in primis, come minimo lacunosa e in ritardo. Senza scordare le molte promesse, tutte mancate, a partire da quella del rinnovamento che è stato solo di facciata.

Ed è un peccato perché, anche senza una Banca e una Fondazione, come del resto quasi tutti gli oltre 8.000 comuni italiani, Siena ha ancora tutte le carte in regola per tornare ad essere una città di primo piano del panorama italiano e anche internazionale. Volendo appunto, e sapendolo fare anche”.

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