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Banca Mps presenta: “Il Monte nel Novecento. 1929 – 1995”

È stato presentato oggi nella sede storica di Rocca Salimbeni il nuovo volume edito da Banca Monte dei Paschi di Siena e realizzato da Pier Francesco Asso e Sebastiano Nerozzi, con la collaborazione editoriale di Roberto Barzanti. “Il Monte nel Novecento. 1929-1995”, questo il titolo dell’ultimo impegno letterario che ripercorre le vicende dell’Istituto senese dal 1929, anno della grande crisi finanziaria mondiale, al 1995, anno in cui fu sancita la trasformazione dell’Istituto di credito di diritto pubblico in S.p.A. Il volume riparte laddove era terminato il lavoro dello storico Giuliano Catoni, che aveva tracciato la storia della Banca a partire dalle sue origini.

Copertina_Il Monte nel Novecento

Il volume – Attraverso una ricca documentazione interna conservata nell’archivio storico della Banca e un’accurata ricerca storiografica, il volume offre una ricostruzione della storia del Monte dei Paschi di Siena nel Novecento, nei decenni compresi fra due grandi riforme del sistema bancario italiano che incisero profondamente sugli assetti istituzionali e sui profili operativi della Banca. Da Istituto di credito toscano di dimensioni medio-piccole, articolato in quattro sezioni corrispondenti alle attività dell’azienda bancaria, della cassa di risparmio, del credito fondiario e dell’antico Monte Pio, il Monte divenne nel corso del secolo scorso una realtà presente in tutto il territorio nazionale, con estese ramificazioni internazionali, con un ruolo di guida e di indirizzo di una nutrita serie di società partecipate operanti nei mercati del credito, della finanza, del parabancario, dei servizi assicurativi.

Alessandro Profumo – “La storiografia è un cantiere ininterrottamente aperto. Nel concepire e sostenere il progetto si è voluto rispondere a una diffusa domanda di conoscenza con un’operazione trasparenza: un contributo serio per incardinare la visione di una grande Banca su coordinate e seguendo linee non esposte alla ovvia frammentarietà della cronaca. Dal 1995 ad oggi lo scenario si è fatto globale e l’accentuata finanziarizzazione dell’economia ha cancellato sicurezze. Occorre dar vita a una governance glocal che rileggendo criticamente le traversie di decenni tumultuosi risponda con coraggio ai duri obiettivi di un secolo appena iniziato”.

Gli autori – “Con la consapevolezza di affrontare un terreno in larga parte inesplorato abbiamo accolto con gratitudine l’invito proveniente dalla Direzione del Monte dei Paschi di dedicare uno studio monografico alle vicende e ai protagonisti della storia dell’Istituto senese nel corso del Novecento. Una storia istituzionale prevalentemente ‘interna’ al Monte, volta ad analizzare l’evoluzione del suo modo di fare e di essere Banca, il modo in cui sono state affrontate le principali priorità ed elaborate le strategie istituzionali, come esso ha reagito ai momenti critici di svolta e di cambiamento, come si sono evolute le principali voci di bilancio. In definitiva, come sia cambiata nel tempo la sua ‘funzione di produzione’ nell’attività di intermediazione e quali sono stati i principali risultati conseguiti nei diversi ambiti operativi, cercando sempre di contestualizzare le vicende del Monte rispetto ai più generali andamenti dell’economia italiana”.

Roberto Barzanti – “Questo volume non è una seconda parte a prosieguo del precedente I secoli del Monte di Giuliano Catoni, dedicato alle vicende traversate dalla Banca dalle origini alla grande crisi del 1929, ma è una ricerca dotata di una sua autonoma e solida struttura, tesa a svolgere un’analisi istituzionale incentrata sulle strategie definite all’interno di un organismo in continua evoluzione. Tuttavia è evidente che, pur nei mutati canoni e nei diversi metodi adottati, sussiste un rapporto forte, se non altro cronologico, tra le due opere. Le schede che intervallano la compatta narrazione si soffermano in breve su fatti o su anni non necessariamente tra i più importanti e si limitano ad aprire prospettive per approfondimenti ulteriori o per stimolare curiosità per nuove piste da percorrere”.

 

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