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Valentini: “Voglio cogliere l’opportunità che ha dato la riflessione di metà mandato”

“Se fossi ottuso direi che la fiducia che mi ha confermato il consiglio comunale mi spinge ad andare avanti su questa strada, invece cerco di cogliere l’opportunità che ha dato a tutti la riflessione di metà mandato e dico basta alle polemiche fini a se stesse, la maggioranza c’è e tiene”. E’ sereno il sindaco Bruno Valentini, ospite stamani ai microfoni di ARE, il giorno dopo la seduta del consiglio comunale in cui è stata discussa e respinta la mozione di sfiducia promossa dal Movimento 5 Stelle e firmata da 13 consiglieri. “La prima parte del mandato è servita a salvare il comune dal disastro, abbiamo fatto molte cose e ora possiamo fare di più intervenendo sulla programmazione urbanistica, sul rilancio economico, sulla mobilità, sul restauro delle mura, sul Santa Maria della Scala, sul mantenimento dei servizi per i cittadini, sul consolidamento delle politiche culturali e sull’attrazione turistica. Ringrazio i consiglieri comunali di aver rispettato l’impegno assunto con i cittadini, che ci hanno chiesto di governare per cinque anni e di fare poi i conti alla fine. E ringrazio anche i dipendenti comunali, perchè una delle componenti che ci ha permesso di far fronte alla mancanza dei tanti soldi della Fondazione è il risparmio che siamo riusciti a fare con le razionalizzazioni che abbiamo fatto e che ci hanno permesso di rinunciare, senza sostituirli a più di 100 dipendenti, il 10-15% della forza lavoro. Questo vuol dire che siamo riusciti, tutti insieme, anche a migliorare la produttività di un ente che nei vari settori garantisce gli stessi servizi di prima con meno personale”.
Uno degli argomenti più caldi di questi giorni è senz’altro quello che riguarda la Mens Sana. E sono in molti ad aver storto il naso quando hanno visto le accuse che il sindaco ha rivolto alla gestione economica della società. “Si doveva stare più attenti, soprattutto dopo la fine ingloriosa della Mens Sana Basket. Quella vicenda doveva insegnarci che i programmi devono essere supportati dalla sostenibilità economica. Capisco che nello sport non sempre dieci di spese programmate sono coperte integralmente e quindi si parte con nove, otto e mezzo, sperando magari poi che l’entusiasmo, i risultati, facciano aumentare gli abbonamenti, i biglietti venduti e le sponsorizzazioni. Ma il margine deve essere comunque controllabile, non tale che nel caso non venga rispettato faccia saltare tutti gli equilibri. Ho appreso dalla voce dei diretti interessati quanto fosse grande lo scostamento tra ciò che serviva e ciò che c’era in cassa ed tanto più grave perchè arriva a distanza di poco tempo da una vicenda che avrà anche risvolti giudiziari pesanti. Voglio augurarmi che sia stato fatto per eccesso di generosità, che non si siano resi conto di quanto stavano rischiando, perchè oggi siamo davanti al rischio che, a così breve distanza di tempo, l’onta del fallimento tocchi ancora la Mens Sana.
So che in questi giorni si sta facendo di tutto per trovare una via d’uscita disperata, a questo punto. C’è chi sta lavorando alacremente, ha il mio appoggio, cerco di dargli una mano, come abbiamo sempre fatto: una parte dei budget che la Mens Sana ha potuto spendere nella precedente e nella attuale stagione dipende anche da questa nostra azione, che abbiamo fatto in silenzio, perchè nessuno ci deve ringraziare. Quello che è peggio è che oggi è a rischio anche la Polisportiva, perchè per la seconda volta ha un danno economico a causa della sua controllata.
Questa non può essere messa in discussione perchè è un patrimonio enorme della città e del nostro territorio. E mi meraviglio che non abbia promosso un’azione di responsabilità nei confronti di chi ha creato questi danni”.
La domanda che tutti si fanno in queste ore è: ce la facciamo a salvare la Mens Sana o no?
“La partita è difficilissima, perchè il problema non è solo il buco evidenziato per fine 2015.
Mi risulta che ci siano febbrili trattative, però è complicato perchè avviene sotto la spada di Damocle del crack imminente”.
Altro argomento affrontato dal sindaco è il protocollo equino e la questione della pista di Mociano.
“Mi sono incontrato ieri con i proprietari di Mociano e con i loro legali, ho cercato di creare un clima disteso, perchè ho cercato di interpretare la spinta che viene dal mondo del palio perchè restino a disposizione dei programmi di addestramento dei cavalli due piste e non una sola. Ho spiegato ai proprietari che non vogliamo rinunciare a cuor leggero a questa opportunità, anche perchè il comune ha investito tanti soldi su questo terreno che tra l’altro non era suo. Ho cercato di spiegare le nostre ragioni, anche che non ho trovato disponibilità nel mondo del palio a dare un aiuto economico e che quindi la spesa ricade tutta sull’amministrazione. Loro si sono riservati alcuni giorni per decidere sulle proposte che ho fatto, quindi attendo di sapere. Per quanto riguarda invece il resto della regolamentazione del Palio abbiamo fatto una valutazione che presenterò ai capitani e che diventerà una proposta effettiva solo dopo averli sentiti. Soprattutto ci siano concentrati su come disincentivare i proprietari a non portare i cavalli alla tratta dopo che sono stati ammessi, perchè voglio mettere a disposizione dei capitani un lotto di cavalli adeguato per qualità, idoneità e numero e quindi non posso accettare che, per altre strategie, il numero di cavalli su cui si sceglie sia troppo ristretto”.

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