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Torre del Mangia, come evacuarla in caso di emergenza

Presentate, questa mattina durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Berlinghieri, le procedure di evacuazione della Torre del Mangia in caso di emergenza.

Concluso il percorso di messa in sicurezza dell’antico manufatto, che solo lo scorso anno ha registrato ben 146mila visitatori, una dimostrazione dal vivo di un pronto intervento dei Vigili del Fuoco verificherà, attraverso una simulazione in programma per domani, sabato 24 alle ore 10,30, di un’evacuazione. Alle 14, terminata l’esercitazione, la Torre sarà riaperta al pubblico.

<<Una collaborazione virtuosa quella instaurata tra il Comune di Siena (Ufficio Logistica e Sicurezza) e il comando dei Vigili del Fuoco – ha spiegato Paolo Mazzini, assessore ai lavori pubblici e protezione civile -. Indispensabili le professionalità presenti nei Vigili del Fuoco soprattutto quando si deve intervenire su monumenti così significativi e sensibili come la Torre del Mangia, e sui quali da tempo l’amministrazione è impegnata per garantire la sicurezza nella fruizione, come ad esempio la Fortezza e il Santa Maria della Scala>>.

<<Per questo la necessità di soluzioni ad hoc – come ha evidenziato il comandante provinciale Luca Nassi -. Procedure di eccellenza attivate da un gruppo altamente specializzato: il SAF, in grado di risolvere situazioni in alta criticità operativa>>.

Da ora in poi, in caso di malori da parte dei visitatori che si trovino oltre l’orologio della Torre, dove è presente una strettoia che impedisce il passaggio di una barella di soccorso, si trovano collocati tre appositi ganci per ancorare le funi che permetteranno il trasporto della persona dalla prima fila di merli fino a via Salicotto. Per questa eventualità il Comune ha acquistato e fornito ai Vigili del Fuoco il materiale necessario a fronteggiare situazioni di emergenza come barelle ergonomiche, zaini, corde, ecc.

L’esercitazione di domani permette, quindi, di verificare un’evacuazione esterna al monumento. <<Simuleremo – ha spiegato il vicecomandante e responsabile del SAF Domenico Carriero – il soccorso di una persona di grossa corporatura impossibile da trasportare lungo tutto il tragitto interno per il ridotto spazio del vano scale. Un’operazione particolarmente difficile che richiede specifiche tecniche e manovre codificate da adattare di volta in volta, a seconda del caso per il quale siamo chiamati a intervenire>>.

Nello specifico domani mattina, come ha spiegato Daniele Mozzini del SAF <<una barella, con un vigile del fuoco, che simula una persona bisognosa di soccorso, sarà calata in corda doppia dal primo coronato dei merli. Insieme a lui un collega che lo assiste nella discesa e un altro nella merlatura. Tempo previsto circa 15 minuti>>.

Tempi estremamente ridotti, quindi, che possono permettere di salvare una vita.

Prevista, inoltre, l’installazione di un defibrillatore proprio all’interno della Torre che, con quello già presente a Palazzo Pubblico, aumenterà ulteriormente i margini di sicurezza.

Con l’appuntamento di domani, dunque, si aggiornano i lavori di adeguamento iniziati nel 2001 con l’architetto co-progettista Oriana Cipriani, che hanno interessato vari ambiti di intervento per un importo complessivo di 190mila 400 euro .

Oltre all’impianto di illuminazione di emergenza è stato, infatti, installato un interfono per le chiamate di soccorso collegato tra il punto di controllo presidiato e gli altri terminali dislocati ai vari livelli dell’antico manufatto, in grado di consentire la trasmissione dei messaggi da parte del personale di sorveglianza e degli stessi visitatori percepibili a distanza anche in caso di interruzione di energia elettrica.

Per quanto concerne l’antincendio sono state installate porte tagliafuoco così da separare la Torre dal Museo Civico e collocati estintori. Mentre gli interventi agli elementi fisici hanno riguardato i parapetti delle aperture sul vuoto attraverso la messa in posa di pannelli di vetro antisfondamento, e le ringhiere delle scale esterne; il miglioramento delle condizioni igieniche con reti ornitologiche e dissuasori per volatili; la realizzazione, nel camminamento al primo e secondo livello dei merli, di una pavimentazione, a pannelli in legno, sopraelevata e grigliata così da consentire il deflusso delle acque piovane; la creazione di una scala in acciaio con gabbia di protezione antiribaltamento per raggiungere il Campanone (utilizzabile solo dagli operatori nel caso di uso dello stesso); e il posizionamento, nel locale presidiato (ex biglietteria della Torre) di una serie di armadietti per la custodia di oggetti personali, così da evitare il trasporto in Torre e prevenire cadute accidentali.

Un sistema di sorveglianza a circuito chiuso controllerà il percorso dei turisti. A supporto, anche, una cartellonistica informativa in lingua italiano e inglese predisposta ai vari livelli della Torre, così da guidare la richiesta di soccorso.

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