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Sicurezza e messa a norma degli edifici, Nepi (Cna): “Con interventi mirati si possono evitare tragedie”

La distruzione dei paesi dopo le scosse di terremoto riapre la questione della sicurezza e della messa a norma degli edifici. Con interventi mirati si potrebbero evitare tragedie come quella di Amatrice. Lo sostiene Andrea Nepi, presidente Unione Costruzioni Cna Toscana e vice presidente Cna Siena che ad Antenna Radio Esse ha parlato delle norme antismiche in vigore dal 1974 in Italia e di come sia possibile rendere sicuri i palazzi che non sono stati costruiti precedentemente. “Bisogna intanto differenziare tra le zone a rischio e quelle ritenute più sicure, nelle prime si dovrebbe intervenire tempestivamente. Sono quattro i livelli – l’1 il più pericoloso, il 4 il meno pericoloso –  in cui sono classificate in Italia le zone sismiche e in base a queste la normativa sismica dà dei parametri progettuali di riferimento per rendere l’abitazione antisismica. La provincia di Siena è inserita in zona 3, tranne i comuni di Abbadia, Piancastagnaio e San Casciano Bagni che sono in zona 2”.

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