Non ci sono vacanze di Natale senza un cartone animato, nuovo o vecchio non importa: per me è una specie di tradizione iniziata anni fa con mia sorella. Di solito tra il 25 pomeriggio, dopo il super pranzo della zia, e il 28 dicembre la portavo al cinema e, considerando i nostri quasi otto anni di differenza, i film di animazione erano il giusto compromesso tra i rispettivi gusti cinematografici.
Di tempo ne è passato; oggi a causa del Covid e prima per motivi professionali, da anni non passiamo un Natale insieme e questo crea un sottofondo malinconico contro il quale uso varie strategie, tra cui i cartoni!
Così qualche giorno fa ho trovato “Sing” (me l’ero perso: lo ammetto!) e ho scelto di vederlo proprio la sera di Natale. Ve lo consiglio soprattutto per Gunter: dal momento in cui entra in scena questo maialino dalle tutine luccicanti non si fa che ridere.
Il film, del 2016, è stato scritto e diretto da Garth Jennings, co-diretto da Christopher Lourdelet e prodotto dalla Illumination Entertainment.
Buster Moon, un koala con la voce di Matthew McConaughey, è il proprietario di un teatro sull’orlo del fallimento. Per evitarne la chiusura, organizza una gara “open” di canto e, come ulteriore incentivo alla partecipazione, mette in palio un premio in denaro. Per un errore dell’anziana Miss Crawly, l’iguana segreteria del Teatro doppiata dal regista stesso, la somma in palio da 1000 diventa 100 mila dollari attirando così l’attenzione di tutta la città.
Il gruppo selezionato dopo una lunghissima e divertentissima audizione è formato da: Ash, un’istrice adolescente appassionata di rock-punk con la voce di Scarlett Johansson; Johnny, un giovane gorilla talentuoso con un padre criminale doppiato da Taron Egerton; i “momentanei” Peter, un cammello cantante d’opera e il trio ranocchi (selezionati in prima battuta lasceranno presto i loro posti); Mike, il topo con lo stile di Frank Sinatra, bravo e un po’ spaccone doppiato da Seth MacFarlane; Gunter (Nick Kroll), il maiale ballerino che farà coppia con Rosita (Reese Witherspoon), una maialina ingegnosa e stressata, madre di 25 figli; infine Meena, un’elefantessa teenager timida e insicura con una voce portentosa che inizialmente farà da tecnico di scena (doppiata da Tori Kelly).
Tra le peripezie affrontate singolarmente dai personaggi, la continua ricerca di Buster Moon della cifra promessa come premio e la distruzione del Teatro, l’attenzione rimbalza di voci meravigliose in scene esilaranti (Rosita che, intenta a fare la spesa, riesce finalmente a eseguire la sua coreografia sulle note di Bamboléo nella versione originale dei Gypsy Kings ne è un esempio) fino all’epilogo: grazie a una nuova gara, messa in scena per il puro piacere dei personaggi di cantare e di mettersi in gioco, e alla diretta che i media trasmettono in tutta la città il successo è garantito e… anche il nostro divertimento!
La coppia Gunter-Rosita canta e balla sulle note di Shake It Off di Taylor Swift; Johnny, ormai bravissimo anche al pianoforte, si cimenta in I’m Still Standing di Elton John; Ash canta la canzone che ha scritto a seguito della delusione con il suo fidanzato: Set It All Free!
Anche Mike sceglie di esibirsi più perché punto sull’orgoglio che altro e, infatti, canta My Way di Frank Sinatra. Infine la liberazione della voce di Meena con Don’t You Worry ‘Bout a Thing di Stevie Wonder.
Riporto, per gli appassionati di musica, l’elenco di alcuni brani che fanno parte della colonna sonora:
Golden Slumbers (John Lennon, Paul McCartney)
Gimme Some Lovin’ (Steve Winwood, Spencer Davis & Muff Winwood)
The Way I Feel Inside (Rod Argent)
Firework (Katy Perry, Tor Hermansen, Mikkel Eriksen, Sandy Wilhelm, Ester Dean)
I Don’t Wanna (Garth Jennings e Dave Bassett)
Take Five (Paul Desmond)
Baker Street (Gerry Rafferty)
Crazy in Love (Beyoncé, Rich Harrison, Eugene Record, Shawn Carter)
Bad Romance (RedOne e Lady Gaga)
Jump (David Lee Roth, Eddie van Halen, Alex van Halen e Michael Anthony)
Kiss from a Rose (Seal)
Kira Kira Killer (Yasutaka Nakata)
I Love My Shirt (Donovan Leitch)
Butterfly (Shellshock, Mazur, Anthony Kiedis, Flea, Chad Smith, John Frusciante)
Stout Hearted Men (Shooby Taylor)
Anaconda (Ernest Clark, Jamal Jones, Onika Maraj, Marcos Palacios, Anthony Ray, Jonathan Solone-Myvett)
Lollipop (Ronald & Ruby)
The Humpty Dance (Humpty Hump)
9 to 5 (Dolly Parton)
The Safety Dance (Ivan Doroschuk)
Aserejé (Manuel Ruiz, Manny Benito)
Ride Like the Wind (Christopher Cross)
Ben (Don Black, Walter Scharf)
Stay with Me (Sam Smith, James Napier, William Phillips, Tom Petty, Jeff Lynne)
Chandelier (Jesse Shaktin, Sia Furler)
Pennies from Heaven (Johnny Burke, Arthur Johnston)
Call Me Maybe (Tavish Crowe, Carly Rae Jepsen, Josh Ramsay)
All of Me (John Legend, Toby Gad)
Hallelujah (Leonard Cohen)
Under Pressure (Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor, John Deacon, David Bowie)
È stimolante associare la musica all’evoluzione della storia di un film (in questo caso aiuta a costruirla e a delineare le caratteristiche dei personaggi) anche perché è qualcosa che facciamo ogni giorno: ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha ricordato episodi e sensazioni spinti dalle note di una specifica melodia o, al contrario, ha scelto una canzone proprio in base all’emozione del momento.
Infine una novità: il 23 dicembre 2021 è uscito al cinema “Sing 2 – Sempre più forte” e sono davvero curiosa di conoscere non solo la colonna sonora e la trama (si tratta ovviamente di un sequel) ma delle “nuovi voci” che daranno corpo ai personaggi, tra queste c’è Paul David Hewson. Come chi? Bono il frontman della rock band U2.
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