Ancora un nulla di fatto per il passaggio di proprietà del Siena. Tra accuse e minacce, malori e arrabbiature varie, le due posizioni rimangono distanti: Anna Durio che minaccia di ricorrere al tribunale e Ponte che fa sapere di voler firmare ma non si presenta poi dal notaio. Come è chiaro da tempo è solo una questione di soldi, un tira e molla a suon di centinaia di mila euro. “Siamo la barzelletta d’Italia – ha commentato ad Are Lorenzo Mulinacci, presidente dei Fedelissimi -, mentre ci sono squadre che non riescono ad iscriversi al campionato per pendenze, noi abbiamo i conti in regola, mentre ci sono squadre che non hanno una guida qui abbiamo addirittura due presidenti. In un momento di crisi economica essere in questa situazione non per un problema di soldi ma per un passaggio di società è da ridere. Ed è una situazione difficile da sbloccare perchè si gioca sui soldi, Ponte sta facendo come nel ’99 quando per cedere il Siena fece richieste esose che allora provvide il Monte dei Paschi a saldare, oggi c’è un privato che non è disposto a stare al gioco al rialzo e ha già offerto troppo per il valore reale di una società di Lega Pro. La cifra stabilita dall’arbitrato è notevolmente inferiore rispetto a quanto gli aveva offerto la Durio a fine campionato. Ora l’imprenditrice pare sia disposta a versare totalmente 2 milioni e 600 mila euro. Pagare una società questa cifra è fuori dal mercato. Se in mattinata non sarà trovato un accordo, la Durio si rivolgerà al tribunale e sarà nominato un amministratore provvisorio, forse la stessa Durio, per l’ordinaria amministrazione. Poi partirà una causa civile intestata ad Antonio Ponte che potrà durare anni, lasciando la società in una realtà incerta”.
Robur, ancora nulla di fatto. Mulinacci: “Siamo la barzelletta d’Italia”
18 Luglio 2016
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