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Palazzo Sozzini Malavolti, approvata la variante semplificata

Il Consiglio Comunale di Siena, nella seduta che si è svolta questa mattina venerdì 21 luglio, ha approvato la variante semplificata al piano operativo per integrazione della destinazione d’uso del fabbricato “Palazzo Sozzini-Malavolti”, posto in via Pantaneto, 54. La proposta di delibera, che è stata illustrata dal vicesindaco e assessore all’urbanistica del Comune di Siena Michele Capitani, è stata approvata con ventitrè voti favorevoli, tre contrari, due astenuti.

“Il 29 agosto 2022 – si legge nell’atto – la Bnp Paribas Real Estate Investment Management Italy, società di gestione del risparmio Spa, con sede in Milano, in qualità di proprietaria e tramite il tecnico delegato architetto Paolo Di Zanna, ha richiesto la redazione di una variante al vigente Piano Operativo per il cambio di destinazione ad uso turistico-ricettivo di tipo alberghiero del Palazzo Sozzini-Malavolti, edificio di valore storico-monumentale, ubicato nel centro storico della città. La nota comunicava, inoltre, di avere provveduto ad inoltrare alla Soprintendenza di Siena richiesta di nulla-osta per il cambio di destinazione d’uso a tale funzione, al momento non consentito, unitamente ad un intervento di riqualificazione e recupero del sopracitato immobile”. “Con nota inoltrata il 2 marzo 2023 – si legge ancora – il richiedente ha reiterato la richiesta della variante urbanistica a seguito dell’avvenuto rilascio di nulla-osta della Soprintendenza per il cambio d’uso in attività turistico-ricettiva, presentando istanza di variante Sup”. La giunta comunale si è espressa favorevolmente alla variante semplificata.

“Nel pieno rispetto delle norme – ha spiegato l’assessore Capitani – il Comune di Siena ha il compito di favorire il recupero e la riqualificazione di edifici storici posti nel centro storico della città e attrarre investimenti che possono creare nuove opportunità per l’economia senese, oltre che posti di lavoro e relativo indotto. La variante in questione va in questa direzione, l’amministrazione si impegna a favorire, così come è avvenuto in altre situazione, questo tipo di investimenti, impegnandosi allo stesso a tempo a garantire la stretta osservanza della legge e la solidità dell’investimento stesso”.

L’intervento in consiglio comunale di Giulia Mazzarelli (Pd) che spiega il voto contrario

Occorre fare una premessa importante: la variante semplificata di strumenti urbanistici per adeguamento a progetti di interesse rilevante per la collettività specialmente per le attività produttive e’ una procedura prevista e regolamentata dal Consiglio di Stato. E’ lo strumento che accorcia i tempi necessari al perfezionamento dell’iter di approvazione di una modifica allo strumento urbanistico di riferimento, occorrente all’esecutività di un progetto specifico di importanza rilevante per l’interesse pubblico e il cosiddetto bene collettivo.
Un’ approvazione senza approfondimento su questo punto e cioè se approvare o meno un intervento come quello che ci viene proposto, deve in coscienza portarci a capire  quale interesse autentico, a fronte di un vantaggio privato rilevante, possa costituire per la collettività. Su questo punto sento il bisogno di capire quali vantaggi reali  possano scaturire dall’approvazione del progetto di cui si chiede l’autorizzazione a variante semplificata. Riqualificazione di un edificio storico abbandonato da anni (in questo caso dal 2007) non sempre e non per forza va di pari passo con la realizzazione di un albergo di lusso, sopratutto quando tale edificio insiste all’interno del nostro centro storico patrimonio dell’UNESCO. La parola stessa pianificazione presuppone che alla base ci sia una visione di città e di futuro, ampie. Al posto di questa improvvisa accelerazione sarebbe stato più opportuno inserire questo intervento all’interno di una pianificazione complessiva che tenesse conto di tutta la città, che coinvolgesse la partecipazione dei cittadini, cosa che non è mai avvenuta, cercando di trovare un equilibrio tra investimenti privati a cui certamente bisogna lasciare spazio e beni e servizi pubblici. Solo un giusto equilibrio tra questi due elementi può garantire ai cittadini un miglioramento in termini di qualità di vita, faccio un esempio: se in città si da maggiore priorità alle trasformazioni di edifici storici in hotel di lusso a cinque stelle che ai posti disponibili negli asili nido, o alla condizione di vita degli anziani non autosufficienti (se non progettando anche in questo caso un ricovero di lusso per famiglie facoltose) vuol dire che c’è un problema. Mi sembra in questo senso che ci sia continuità rispetto alla progettazione imposta dall’amministrazione precedente che è andata prevalentemente in questa direzione, ricordiamo la notizia di un anno fa circa che riguarda la caserma Santa Chiara nei Pispini che sarà trasformato in un hotel a 5 stelle con spa e piscine. Ritengo inoltre che ci siano alcuni punti poco chiari e che credo dovrebbero essere condivisi prima di tutto con i cittadini, primo su tutti la questione della viabilità,  leggiamo sui giornali “Allo studio c’è anche un’ipotesi di proposta per una ‘viabilità’ alternativa che consenta l’arrivo alla residenza senza impegnare via di Pantaneto” non trovando riferimento a ciò negli atti chiedo spiegazioni in merito, dove si è pensato di spostare la viabilità? La struttura affaccia all’esterno con la Valle di Follonica uno spazio che andrebbe certamente valorizzato a favore di una migliore fruizione pubblica, in un ottica però conservativa e di tutela. Un polmone verde, un oasi da preservare per il beneficio di tutta la collettività che in nessun modo potrà essere intaccato. Sarà costruito un parcheggio per i futuri ospiti dell’hotel di lusso e per le persone che ci lavoreranno e se si dove? Quali sono esattamente gli spazi che saranno aperti al pubblico e in quali tempi e modalità? Altro punto è la costruzione del centro benessere nel giardino monumentale ottocentesco, che caratteristiche architettoniche presenterà e come sarà possibile conciliare la costruzione di un centro benessere con la tutela e la valorizzazione di questo spazio? Il soprintendente Gabriele Nannetti ha dichiarato sui giornali ad inizio 2023 “lo scopo dell’autorizzazione ruota sulla valorizzazione degli spazi interni ed esterni di Palazzo Sozzini. Il giardino è un esempio rilevante di giardino romantico di fine Ottocento. I lavori di ripulitura hanno permesso di riportare alla luce alcuni elementi, come il laghetto con i ruderi, che saranno conservati”. Mi chiedo come possano essere compatibili queste parole con la realizzazione di un ristorante stellato e un centro benessere nel giardino romantico. Mi piacerebbe conoscere anche un po’ più di dettagli sui futuri investitori e quali sono le garanzie che sono disposti ad offrire affinché si possa portare a termine questa operazione,  visto anche gli esempi portati a Siena negli ultimi anni, basti pensare all’ultimo caso del Siena calcio ma ne potrei citare altri.
La questione è sostanziale e di principio: mi chiedo quali siano i vantaggi reali per la collettività che possano scaturire dall’approvazione di questo progetto per cui si richiede oggi in consiglio l’approvazione della variante semplificata. O viceversa quali controndicazioni possa avere una decisione di questo tipo. Credo sia opportuno avere chiarimenti che aiutino il Consiglio Comunale ad esprimersi su una questione cosi’ delicata su di un tema altrettanto delicato come il rispetto della nostra identità di cittadini senesi. Il rispetto di tale identita’ deve essere prioritario per noi rappresentanti della collettività, senza cadere in demagogia o facili moralismi. Ma deve pure ricordarci chi siamo e cosa siamo chiamati a difendere sopra ogni altra valutazione. Questi sono i motivi per cui esprimo voto contrario alla delibera oggetto della presente votazione.

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