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Nuovo accesso alla ztl: meno traffico ma qualche disagio per i produttori locali

I nuovi provvedimenti assunti per il traffico nel centro storico non piacciono a tutti. Se la chiusura di via Banchi di Sopra ha riscosso un unanime consenso, lo stesso non si può dire del pagamento di 5 euro per l’accesso al centro
storico. Sono i piccoli produttori della zona che considerano un balzello in più il pagamento per poter consegnare i prodotti ai negozi del centro. “Abbiamo fatto un calcolo e contando che facciamo le consegne due volte alla settimana – spiega Vittoria Sanna, portavoce di un gruppo di piccoli produttori -, in un anno spendiamo 500 euro che non possiamo far ricadere sui nostri clienti.
Quindi come tamponiamo questa spesa in più? Noi sosteniamo la filiera corta, pensiamo sia importante che i negozi del centro abbiano i prodotti locali ma così è difficile. Il servizio di consegna è un piacere che facciamo ai nostri
clienti e non possiamo certo farlo ricadere su di loro. Speriamo che l’amministrazione con la quale andremo a parlare capisca il problema e che si trovi un’intesa”.
Il gruppo di produttori ha scritto una lettera per denunciare il problema.
Ecco il testo ” Con l’intenzione di tornare al tempo delle gabelle, per ripianare il disastro delbilancio del nostro territorio, la Giunta Comunale di Siena ha deciso di spennare nuovamente le aziende. E’ di una settimana fa la
brillante ideona di costringere le società che con il proprio automezzo entrano nella ztl di pagare 5 euro per consegnare la propria merce nell’arco di un’ora.
Solo i privati sono esenti ma al di là dei numeri i nostri gabellieri devono sapere una cosa. Siamo stufi di subire angherie di tutti i tipi, in primis quella di mettere le mani nelle nostre tasche per colmare la voragine passiva
creata dagli amministratori di questa città. E’ provocatorio e cinico prendere soldi a chi si occupa in maniera solitaria e senza alcun rispetto di risollevare con il lavoro d’impresa la umiliante situazione economica del
territorio. Questo ulteriore attacco alla imprenditoria avviene nel silenzio generale che avvolge una società umiliata da tempo e che sembra soffrire peraltro di sadomasochismo intellettuale patologico. Chiediamo alla Giunta di ritirare la delibera sul costo di 5 euro che è una entrata a gamba tesa sulle attività produttive già accerchiate dall’inefficienza e dalla incapacità diffusa delle amministrazioni locali. In caso contrario ci troveremo costretti ad agire coinvolgendo gli operatori del settore e tutte le imprese che considerano ingiusta inutile ed ignobile questa nuova tassa”.

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