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Mps: presentato il piano industriale. Aumento di capitale da 5 mld, 2600 esuberi e 500 filiali da chiudere

E’ stato presentato stamani agli analisti, dall’amministratore delegato e direttore generale Marco Morelli, il piano industriale 2016-2019, approvato ieri dal Cda di Banca Monte dei Paschi. Un piano che prevede la riduzione di circa 2.600 dipendenti e 500 filiali da chiudere. “Il costo del personale – si legge in una nota – scenderà di circa il 9% a 1,5 miliardi di euro nel 2019 da circa 1,6 miliardi di euro del 2016” e la riduzione avverrà mediante un turnover naturale e l’attivazione del fondo di solidarietà. I tagli saranno in parte compensati da 300 assunzioni.
Il nuovo piano prevede inoltre un utile netto nel 2019 superiore a 1,1 miliardi di euro. L’operazione, commenta l’istituto in una nota, è “senza precedenti per struttura e dimensione nel mercato italiano” e “dovrebbe permettere alla Banca di potersi nuovamente posizionare, con maggiore forza, tra gli istituti leader del sistema bancario italiano, con una situazione patrimoniale solida, un ridotto profilo di rischio, una qualità del credito significativamente migliorata ed un rinnovato potenziale di crescita della redditività a beneficio di tutti gli stakeholders”.

Il Cda di Mps ha convocato per il 24 novembre l’assemblea straordinaria per approvare l’aumento di capitale fino a un massimo di 5 miliardi di euro.
Ottimista l’Ad Marco Morelli che, illustrando il piano industriale e l’operazione di salvataggio agli analisti, ha assicurato che “ci sentiamo tranquilli che questa operazione avrà buon fine. Vogliamo riavvicinarci alla nostra base clienti ed essere sicuri che Mps ridiventi una banca italiana commerciale solida ed efficiente. Nonostante quanto successo nel passato la banca resta molto solida”.

L’istituto inoltre chiude i nove mesi con una perdita di 849 milioni di euro, su cui pesano “rettifiche straordinarie su crediti di 750 milioni di euro contabilizzate nel terzo trimestre”. Lo stesso periodo del 2015 aveva registrato un utile di circa 585 milioni (di cui circa 500 mln di euro per il restatement dell’operazione “Alexandria” e circa 120 mln di euro riferiti alla plusvalenza realizzata a fronte della cessione a Poste Italiane della quota partecipativa in Anima Holding).
Instabilità del titolo in Borsa, più volte sospeso in asta di volatilità dopo avere toccato un rialzo del 20,1% a 0,41 euro.

Tutto sommato positiva l’accoglienza da parte dei sindacati. Pubblichiamo di seguito il comunicato diffuso stamani

Si è svolto questa mattina, alle ore 7,00 – alla presenza dei Segretari Generali di categoria – il previsto incontro fra le OO.SS. aziendali e il nuovo Amministratore Delegato della Banca, Marco Morelli, avente ad oggetto il tema del Piano Industriale 2016 – 2019.
L’AD ha evidenziato il profondo legame tra l’attuazione del Piano ed il buon esito delle operazioni di aumento di capitale e di cessione NPL.
Per quanto riguarda i contenuti del Piano di specifico interesse per i Lavoratori, il Progetto prevede nel periodo 2017 -2019 circa 2900 esuberi – comprensivi delle uscite naturali e del turnover – e circa 300 assunzioni, derivanti in gran parte dall’applicazione delle norme del CIA e da previsioni di Legge. Il Sindacato ha esplicitamente richiesto che la gestione degli esuberi avvenga in maniera esclusiva attraverso l’utilizzo del Fondo di sostegno al reddito su base volontaria.
Per quanto concerne, invece, i processi relativi alla esternalizzazione di attività previsti dal Piano, le scriventi OOSS, hanno ribadito che tali operazioni non dovranno comportare la cessione individuale del rapporto di lavoro, ed andranno quindi gestite su base volontaria. Le stesse OO.SS. hanno inoltre chiarito che, con attinenza al capitolo Fruendo, l’Azienda dovrà individuare – come già richiesto più volte – una rapida soluzione a tutela dei diritti dei Lavoratori coinvolti.
L’AD, su espressa sollecitazione del Sindacato, ha inoltre dichiarato che l’attuale perimetro del Gruppo e del Consorzio Operativo non subirà alcuna variazione, ad eccezione di quelle legate alla diversa focalizzazione delle attività di riferimento dei vari ambiti societari.
Il Direttore Morelli ha inoltre specificato che l’indirizzo del Piano prevede una netta separazione fra le attività commerciali e le attività di gestione del credito.
Con riferimento alle prime, è stata confermata l’impalcatura del “Progetto Hub & Spoke”, che quindi continuerà ad essere implementato sui Territori, ed è stata annunciata la contestuale riduzione delle Aree Territoriali (da 8 a 4/5) e delle DTM (a tendere, circa 35/40). Con attinenza alle Filiali, è stato convalidato il progetto di chiusura delle unità operative, le quali passeranno dalle attuali 2000 circa a 1500 in arco di Piano.
Per quanto attiene alla tematica di riduzione dei costi, le scriventi OOSS hanno ricordato all’Amministratore Delegato l’impostazione contenuta nell’Accordo 24.12.2015, relativa al monitoraggio annuale delle spese e dei costi operativi, al fine di verificare la possibilità di prosecuzione, o meno, nell’applicazione delle misure restrittive attualmente previste sul costo del lavoro.
Le scriventi OOSS hanno infine richiesto una informativa dettagliata sulle ASA, a partire dalla quantificazione delle spese per le consulenze aziendali.
Il confronto proseguirà nel pomeriggio, alle ore 17, con le Delegazioni Sindacali di Gruppo. Per quanto ovvio, le scriventi OOSS, ribadiscono che ogni progetto derivante dall’applicazione del Piano Industriale sarà oggetto di apposita e specifica procedura negoziale, come previsto dal CCNL.

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