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Le ultime dal Consiglio Comunale odierno

LA VIABILITÀ DI VIALE SCLAVO NEL DIBATTITO CONSILIARE
La viabilità di viale Sclavo ha costituito l’oggetto dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna da Stefania Bufalini (PD).
La consigliera, sottolineando come <<a seguito dei lavori edilizi che hanno trasformato l’area davanti al PalaEstra, le vigenti indicazioni segnaletiche di stop e precedenze creino difficoltà, ambiguità e potenziale pericolo per la circolazione dei veicoli>>, ha chiesto all’Amministrazione di valutare una modifica all’attuale regolamentazione <<o che venga, almeno, installata una segnaletica più visibile, soprattutto in relazione allo stop su viale Sclavo>>.
L’assessore al Traffico, Stefano Maggi, ha ricordato come l’attuale sistema di precedenze tra via Caduti di Vicobello e viale Sclavo sia stato modificato nell’ottobre 2012 a seguito del monitoraggio delle correnti di traffico della zona generatesi con l’apertura del nuovo tracciato di via Caduti di Vicobello, risalente a circa un anno prima.
<<Il sistema viario precedente – ha specificato Maggi – prevedeva che i veicoli che svoltavano in via Caduti di Vicobello, percorrendo in senso ascendente viale Sclavo, dovessero accordare la precedenza a quelli che scendevano lo stesso viale in direzione della stazione. Una situazione che determinava frequenti e lunghe code di auto, criticità e ritardi per i mezzi del trasporto pubblico locale e, in ultima ma non meno importante analisi, un notevole incremento di emissioni inquinanti a danno dell’ambiente>>.
Maggi ha riconosciuto che il sistema attualmente vigente è in linea con il Codice della Strada e come sia <<pertinente alle esigenze di circolazione della zona, considerando anche che vi è un limite massimo di 30 km/h che aiuta al rispetto delle prescrizioni. Anche il tasso di incidentalità registrato nella zona, dove la Polizia Municipale ha rilevato soltanto sei incidenti in oltre tre anni, depone a favore del mantenimento del sistema vigente>>.
L’assessore ha informato che la segnaletica orizzontale di via Caduti di Vicobello e di viale Sclavo è stata ripassata nello scorso mese di settembre con priorità assoluta per gli “stop” e gli attraversamenti pedonali; mentre per quella verticale <<vista l’ampiezza della corsia discendente, sono stati installati due cartelli di stop, uno in più di quanto prescriva lo stesso Codice della Strada: segnali debitamente anticipati nei precedenti 150 metri dal preavviso di fermata e di precedenza>>.
Maggi, infine, ha ricordato l’attraversamento pedonale rialzato posto all’altezza del vecchio Palazzetto dello Sport <<che svolge la funzione di primo rallentamento per i veicoli in senso discendente su viale Sclavo>>.
La consigliera Stefani Bufalini, ringraziando per la risposta, ha comunque rimarcato la necessità che in viale Sclavo venga installato un segnale di “stop” più visibile, perché la strada, essendo in discesa, favorisce l’aumento della velocità dei mezzi in circolazione.

L’ASSESSORE MAGGI HA RISPOSTO ALL’INTERROGAZIONE DI PORCELLOTTI SULL’ALTA VELOCITA’ FERROVIARIA
L’alta velocità ferroviaria come opportunità di ammodernamento delle infrastrutture dei trasporti e di rilancio del territorio senese. Con questa prospettiva, Gianni Porcellotti, Stefania Bufalini e Ivano da Frassini (PD) hanno presentato, oggi, un’interrogazione sulla proposta per la costruzione della nuova stazione AV Medioetruria.
Porcellotti ha ricordato come Siena sia rimasta fuori dalle grandi direttrici della mobilità fin dagli anni ’60 e che anche i collegamenti con Roma comportano <<viaggi superiori alle tre ore, a eccezione del primo treno del mattino>>.
<<La stampa – ha evidenziato – ha pubblicato vari articoli sull’intesa tra le Regioni Umbria e Toscana per la realizzazione di una nuova stazione TAV in provincia di Arezzo, con le ipotesi di Rigutino o di Creti-Farneta, il cui costo si aggirerebbe sui 40 milioni di euro. Decisamente minori e stimate tra 2,5 e 4 milioni di euro sarebbero invece le risorse necessarie al potenziamento dello scalo già esistente di Chiusi sulla linea Direttissima, per un traffico di passeggeri che interessa tutto il territorio senese>>.
Il consigliere ha quindi chiesto <<quali azioni urgenti saranno attuate per approfondire ipotesi di progetti alternativi>>; più in generale <<quali atti si intende intraprendere per tutelare e valorizzare, da questo punto di vista, il territorio senese>>.
<<L’interrogazione – ha risposto l’assessore alla viabilità, Stefano Maggi – mi dà la possibilità di informare su un argomento di grande interesse perché in grado di superare l’attuale isolamento di Siena>>. <<Umbria e Toscana, vedendo il successo ottenuto a Reggio Emilia, hanno richiesto a degli esperti uno studio di fattibilità per delineare i luoghi. Dall’analisi sono risultate possibili: Chiusi, Bettolle-Farneta, Arezzo. Terminato lo studio, adesso occorre trovare un accordo tra le città di Siena, Perugia e Arezzo, altrimenti il rischio è quello di perdere i 40 milioni che potrebbero essere messi a disposizione a livello statale>>.
<<A noi – ha evidenziato Maggi – interessa la zona di Chiusi, raggiungibile con i nostri treni in un’ora, velocizzandoli. L’importante è tuttavia non perdere una grande opportunità di attrattiva, valorizzazione e sviluppo che la nostra città potrebbe ricavare da una stazione di alta velocità. Nel caso di Bettolle si arriverebbe in auto in 35 minuti, mentre non può essere una soluzione la fermata di Rigutino alle porte di Arezzo, che Siena e il suo territorio non potrebbero utilizzare in maniera efficace>>.
Gianni Porcellotti, concordando sull’importanza strategica di una tale infrastruttura, ha auspicato <<una decisione in grado di recuperare il tempo fino a ora perduto dalla Regione Toscana per un progetto di estrema importanza strategica con una scelta che deve essere politica e non meramente contabile>>.

GLI ADEMPIMENTI IN TEMA DI ANTICORRUZIONE DELL’ASL 7 E DELL’AOUS
Quali misure hanno adottato l’Azienda USL 7 Siena e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (AOUS) per ottemperare al Piano nazionale anticorruzione varato dall’omonima Autorità nazionale (ANAC)?
Questa la domanda posta, durante il Consiglio comunale, di oggi, con l’interrogazione di Stefania Bufalini (PD) sottoscritta anche dal collega di gruppo Gianni Porcellotti.
La consigliera, durante l’illustrazione, ha evidenziato come l’ANAC abbia rilevato aspetti gravemente carenti, soprattutto per le misure di prevenzione, e che <<per la Sanità sono state individuate diverse aree a rischio, quali: contratti pubblici; incarichi e nomine; gestione delle entrate; controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni; attività libero professionali e liste di attesa; rapporti contrattuali con privati accreditati; farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie; attività conseguenti al decesso in ambito ospedaliero>>.
Bufalini ha inoltre sottolineato come <<l’ANAC ritenga che il successo dei nuovi piani anticorruzione, da adottare entro il 31 gennaio 2016, dipenda dalla volontà politica e amministrativa di combattere la corruzione all’interno delle proprie strutture>>.
L’assessore alla Sanità, Anna Ferretti, ha innanzitutto specificato come il Comune di Siena sia tenuto per legge ad assicurare e verificare l’applicazione della normativa anticorruzione e per la trasparenza nei confronti dei propri enti e società controllate, e che il sindaco, quale ufficiale sanitario, ha competenze solo in caso di emergenze o di igiene pubblica attraverso lo strumento delle ordinanze contingibili.
L’assessore ha, poi, riportato i contenuti di due note, redatte rispettivamente dai vertici dell’ASL 7 e dell’AOUS, che hanno ripercorso le misure adottate da entrambe le aziende.
L’ASL 7, che ha adottato il Piano nel mese di gennaio 2015 e individuato le aree di maggiore rischio, sta lavorando all’armonizzazione del documento con le analoghe strutture di Arezzo e Grosseto, nella prospettiva della costituzione dell’Azienda unica di Area Vasta sud-est.
<<Sono varie le azioni già messe in campo dall’ASL 7 nel corso del 2015 – ha detto Ferretti – in ambito di trasparenza, accesso agli atti, codice di comportamento del personale, compatibilità e conferimento di incarichi extra istituzionali, conflitti di interesse, sponsorizzazioni e donazioni, procedure di gara, rapporti con i fornitori, presenza di informatori medico scientifici, segnalazioni di irregolarità o illeciti. L’ASL 7 comunica anche di aver formato 139 unità tra dirigenti e posizioni organizzative tramite un corso dedicato alle misure anticorruzione e promosso un convegno sullo stesso tema, nello scorso mese di ottobre, che ha registrato la partecipazione di circa 200 persone. Infine, è in corso di predisposizione un’ulteriore azione formativa a distanza per tutto il personale dipendente>>.
L’AOUS ha, invece, presentato il quadro delle misure attuate a seguito dell’avvicendamento del responsabile interno per la prevenzione della corruzione, avvenuto nel corso del 2015. <<A ottobre – ha proseguito l’assessore – il Servizio interno dedicato, che è stato anche integrato qualitativamente nella sua composizione, ha definito il programma di lavoro a valere sul 2016, il quale ha contemplato anche la realizzazione della Giornata della Trasparenza in collaborazione con le rappresentanze del volontariato, con cui è stata posta attenzione su temi etici e deontologici come: conflitti d’interesse; rapporti tra ordini professionali, associazioni, società scientifiche e servizio sanitario; analisi di contesto; sviluppo di carriera e progressioni economiche del personale; codice di comportamento>>. L’AOUS ha inoltre comunicato di aver programmato e realizzato corsi di formazione specifica dei referenti aziendali e, in particolare, sulla gestione dei rischi di corruzione e la mappatura dei processi aziendali maggiormente esposti.
<<L’AOUS intende, comunque, basare il proprio Piano – ha concluso Ferretti – sui rischi specifici interni individuati attraverso l’analisi puntuale e approfondita di alcuni processi e cercando di incidere sui cattivi comportamenti piuttosto che sugli adempimenti. L’azienda riconosce, inoltre, come le aree individuate da ANAC a maggiore rischio abbiano importanti risvolti sulla percezione della qualità del servizio da parte dei cittadini>>.
La consigliera Bufalini, nel ringraziare per la risposta, ha evidenziato la necessità di verificare, anche se la materia non è oggetto del Comune, l’efficacia delle misure adottate <<così da garantire a tutti i cittadini la correttezza e la trasparenza dei servizi erogati e dei loro processi>>.

LE SPIEGAZIONI SULL’INVIO, DA PARTE DELLA ASL, DI UN’E-MAIL INTERNA
PER PROMUOVERE UN CONVEGNO PROMOSSO DAL PD SULLA RIFORMA SANITARIA
Lo scorso 9 novembre dall’ufficio Comunicazione dell’ASL è stata inviata una mail interna ai dipendenti aziendali con l’invito a partecipare a un incontro promosso dal gruppo PD regionale, in pari data, sul tema della riforma sanitaria toscana.
Nella seduta consiliare odierna, Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC, SsM), rilevando come <<tale iniziativa sia da ritenersi di natura politica, e che le aziende sanitarie locali non dovrebbero avere alcun legame con i partiti o promuovere iniziative partitiche>>, ha presentato un’interrogazione per chiedere <<se il sindaco ritenga legittimo tale utilizzo degli uffici pubblici dell’ASL>>, e <<che sia chiesta alla direzione aziendale un’indagine per stabilire chi ha deciso la spedizione degli inviti tramite la posta elettronica interna e adottare le necessarie misure nei confronti dei responsabili>>.
L’assessore alla Sanità, Anna Ferretti, ha riportato i contenuti di una nota sottoscritta dal vicecommissario di Area Vasta, Enrico Volpe, con la quale precisa che <<l’invio del messaggio di posta elettronica è stato fatto allo scopo di informare su un’iniziativa promossa da un organismo ritenuto istituzionale del Consiglio regionale qual è un gruppo consiliare e, soprattutto, su un tema, quello della riforma sanitaria regionale, di interesse generale e altrettanta valenza istituzionale>>.
<<Si tratta quindi di un’interpretazione del carattere istituzionale dell’iniziativa – ha proseguito – che, in assoluta buona fede e onestà intellettuale, ha generato quanto accaduto. Alla luce dei fatti, è evidente che sia stato sottovalutato l’impatto politico del gesto>>.
Lo stesso vicecommissario Volpe <<porge le scuse per la vicenda e garantisce che nessuna indicazione sia mai pervenuta da organismi o uffici della Regione Toscana, totalmente estranea alla vicenda>>.
<<Soddisfatto, anche se la risposta la sapevo già – ha detto Ernesto Campanini – ma mi aspettavo, almeno due parole da parte del primo cittadino, visto che è il presidente della Conferenza dei sindaci>>.

L’INVIO TELEMATICO È LO STRUMENTO MAGGIORMENTE USATO DAL COMUNE PER LA CORRISPONDENZA
L’utilizzo della posta elettronica certificata (pec) da parte degli uffici comunali ha costituito il tema dell’interrogazione presentata, nel Consiglio odierno, da Pietro Staderini (Sena Civitas), il quale ha ricordato come la pec sia <<da oltre dieci anni equiparata a una raccomandata con avviso di ricevimento e costituisca, dal 2009, un obbligo per le pubbliche amministrazioni al fine di recapitare atti e documenti di valore legale, oltre che un’opportunità per il miglioramento dell’efficacia ed efficienza dell’ente>>.
Staderini, constatando come invece l’Amministrazione comunale faccia ricorso ai messi per alcuni scambi di corrispondenza, ha chiesto di conoscere <<quali e quanti atti vengono ancora recapitati così>> e <i dati quantitativi dell’utilizzo della pec in rapporto alla consegna con i messi e tramite le tradizionali raccomandate>>.
<<Oltre alla pec – ha informato l’assessore alla semplificazione e sistemi informativi Mauro Balani – il Comune di Siena utilizza altri due strumenti di invio telematico: InterPro (un protocollo interoperabile in uso esclusivamente in Toscana) e il protocollo interoperabile nazionale, usati per invii diretti agli enti pubblici ed equiparabili alla pec>>.
Utilizzano, infatti, il medesimo canale informatico, e permettono, oltre all’invio della comunicazione, anche quello dell’intera protocollazione che perviene al destinatario in forma non modificabile. <<Le spedizioni effettuate tramite pec, InterPro e Interoperabile hanno tutte lo stesso valore giuridico e sono utilizzabili, tramite il programma di protocollo informatico, da qualsiasi dipendente del Comune di Siena. I messi provvedono, oltre che alle notifiche disposte per legge, anche alla consegna di altre comunicazioni (inviti e materiale vario), la cui quantità viene calcolata per stima>>.
L’assessore ha così riportato i dati richiesti estratti, rispettivamente, dal registro di protocollo generale (pec, InterPro, Interoperabile), dai “report” giornalieri di Poste Italiane (raccomandate), e dai registri dei messi per atti notificati come richiesto dalla legge. Spedizioni dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015: pec 10.426, Interoperabile 4.718 e InterPro 778, per un totale di 15.922. Raccomandate: 3.660. Recapiti con messi: notifiche 7.364, consegne diverse 1.800.
Soddisfatto il consigliere Staderini che, però, ha richiamato <<ancora maggiore attenzione, soprattutto nell’utilizzo dei messi comunali, in modo da rendere sempre più efficiente la macchina comunale>>. Si è dichiarato invece <<preoccupato per gli invii fuori protocollo che i dirigenti del Comune fanno, o possono fare, in totale autonomia>>.

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