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“Le piccole cose”, nelle sculture di Chiaramonti un omaggio all’infanzia

Un nuovo appuntamento segna la stagione della Galleria del Parco Sculture del Chianti a Pievasciata (Castelnuovo Berardenga): dopo aver ospitato la mostra fotografica di Fabio Giamello, infatti, la nuova porzione di Parco dedicata alle mostre temporanee accoglie, stavolta, le sculture di Alessandro Chiaramonti. Si intitola “Le piccole cose” la mostra personale dello scultore che si inaugura il prossimo sabato 20 aprile alle 16,30 e che sarà visibile al Parco fino al 28 luglio.

La mostra di Chiaramonti è un’occasione diretta: così come fa l’arte stessa, le sue sculture parlano di noi e parlano, direttamente, a noi. Chiaramonti gioca, è il caso di dirlo, con il concetto di infanzia e lo fa al netto di facili romanticizzazioni, lo fa in maniera tutto sommato semplice ma concreta. È facile, per lui: dietro a cose piccole nasconde possibilità grandi, destinate e riservate solo a chi sia capace, o semplicemente disposto, a coglierle.

L’infanzia, dunque, emerge da questi lavori come specchio della grandezza del genere umano; l’immaginazione si propone come un riassunto delle potenzialità della specie, non evasione ma elevazione; il gioco diventa strumento per l’esplorazione del sensibile, il contrasto diventa occasione per lo stupore.

L’autore

Alessandro Chiaramonti è uno scultore autodidatta e immediato. Le sue opere – caratterizzate, appunto, dall’immediatezza: nel processo di creazione così come nella comprensione – partono spesso da un’ispirazione casuale, derivata dall’osservazione anti-giudicante delle persone.

Chiaramonti si ferma per ricercare, e trovare, il bello in ognuno, convinto che dietro a ogni persona ci sia sempre una storia da raccontare. Da queste storie nascono figure equilibrate nelle forme e aggraziate nei sentimenti con cui è facile entrare in empatia, arrivando a provare per loro un senso di familiarità, mista a gaiezza e lieve malinconia. Non è solo la comprensione dell’opera a risultare immediata, ma anche quella dell’essere e del sentire umano.

Lo spazio dell’arte viene identificato, dunque, non solo come un luogo del divenire – in cui possono sorgere nuovi comportamenti, pensieri ed emozioni – ma anche del “ritornare”: alla semplicità, alla confidenza e all’ascolto.

La scultura come un processo continuo

Attraverso rapidi gesti delle mani, talvolta solamente delle dita, la materia (l’argilla) viene modellata fino alla creazione di sculture prevalentemente figurative. Questa proliferazione di volti e corpi spinge ad assimilare un’opera di Chiaramonti a una pagina di testo, scritta in corsivo: i soggetti che a un certo punto si parano davanti hanno sempre qualcosa da raccontare.

Ma è l’esperienza artistica ad essere al centro della composizione: la visione, il movimento, il ricordo, i cambiamenti e l’apertura a nuove forme e possibilità. L’opera è, per lui, un processo in continuo movimento, come fosse una danza, una performance. «Esiste un rapporto estremamente intimo – afferma, infatti, Chiaramonti – tra l’artista e quella fase che si colloca tra il blocco di argilla iniziale e l’opera finita. ⁠Quando faccio una maternità, ad esempio, mi passano per la testa e tra le mani mille volti di donne, ricordi, espressioni; e allora cambio la posizione delle braccia, cambia l’umore, cambia ciò che si vuole trasmettere e ciò che, invece, è bello tenere per sé. ⁠Fino a che, eccola là».

Le linee delle figure di Chiaramonti suscitano una sensazione di eterea serenità. Hanno carattere regolare, spesso curvilinee. Attraverso un tratto sicuro, non di rado capita che quelle linee aggraziate si possano interrompere improvvisamente e volutamente: il processo continuo torna e si ritrova anche nell’opera stessa.

La scelta dell’argilla e della terracotta, spesso a discapito di altri materiali quali il bronzo o il marmo, è insita a quello stesso processo di creazione, tanto caro a Chiaramonti. Non solo. La terracotta, in qualità di materiale “povero”, crea una coerenza estrema rispetto ai temi di umiltà e verità, centrali nelle opere dello scultore. Mentre la materia resta modesta, il procedimento che porta all’opera finita è estremamente ricco, richiedendo molte accortezze e diversi tempi di lavorazione, dalla modellazione all’essiccazione, la cottura e infine il restauro.

Le piccole cose: mostra personale di Alessandro Chiaramonti, 21 aprile – 28 luglio 2024

Inaugurazione: sabato 20 aprile 2024, ore 16,30

Parco Sculture del Chianti
SP 9 di Pievasciata – Castelnuovo Berardenga (SI)

Il Parco Sculture del Chianti

Il Parco Sculture del Chianti è una mostra permanente di installazioni e sculture contemporanee, fondata sull’integrazione totale tra natura e arte. Qui, dal 2004, artisti provenienti da tutti e cinque i continenti hanno lavorato con approcci e materiali diversi, proponendo opere site-specific che si inseriscono nel bosco, in un connubio perfetto di luci, suoni e colori. Dal 2009 il Parco ospita anche un anfiteatro che accoglie i visitatori con un intenso programma di concerti estivi, eventi, performance e laboratori. Nel 2024, in occasione dei suoi primi 20 anni di attività, ha inaugurato una Galleria a cielo aperto, dedicata alle mostre temporanee.

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