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Il Teatro Alfieri alza il sipario sulla nuova stagione di prosa con il debutto di Stefano Bollani

Si apre domenica 30 novembre con il debutto di Stefano Bollani la stagione 2014-2015 del teatro Vittorio Alfieri di Castelnuovo Berardenga. Cinque spettacoli di prosa, ma anche spazio alla messa in scena dell’opera musicale “Nessun Dorma” ispirata a Giacomo Puccini e un nuovo progetto nato dall’incontro tra il teatro e la letteratura nella speciale sezione che porterà sul palco la rilettura di due dei più grandi autori della letteratura italiana contemporanea, come Eugenio Montale riletto da Daniela Morozzi e Carlo Emilio Gadda. Tanti i volti noti al grande pubblico, come Alessandro Benvenuti con il suo “Benvenuti in casa Gori” e le produzioni al debutto come “Apocalisse”, tratto da tre racconti di Niccolò Ammaniti con Ugo Dighero. Non mancheranno le incursioni provenienti dall’Europa con lo spettacolo “La chiave dell’ascensore” dell’autrice ungherese Agota Kristof e l’adattamento italiano di un testo spagnolo di José Sanchis Sinisterra nella performance comica e popolare “Carmela e Paolino varietà sopraffino”.

Alessandro Benvenuti
Alessandro Benvenuti

Suoni e voci per lo spettacolo ispirato alla cultura dadaista di Bollani. La nuova stagione di prosa, che debutterà domenica 30 novembre, alle ore 21.15, si apre con lo spettacolo “La regina Dada”, dell’eclettico e esuberante Stefano Bollani, che qui per la prima volta veste doppi panni di interprete e scrittore teatrale, accompagnato dall’attrice Valentina Cenni. Fantasmi, idee e pensieri si manifestano come voci, suoni e come personaggi in carne e ossa. Il testo avanza attraverso un tessuto musicale composto da nuove forme di interazione fra voce, strumenti, ambienti ed elettronica. Lo spazio sonoro, le luci e le scene compongono uno spettacolo originale, liberamente ispirato alla cultura dada, costruito con la programmatica intenzione di portarci fuori dalla spirale del tempo.

“Dopo anni di lavoro – spiega Giuseppe Scuto, direttore del Teatro Vittorio Alfieri – siamo contenti dell’identità che il teatro Alfieri ha saputo costruire, grazie al costante appoggio dell’amministrazione comunale e al contributo di tradizioni, linguaggi e sensibilità diverse. Anche quest’anno proponiamo un cartellone di prosa con incursioni e sperimentazioni artisticamente importanti, che vanno dagli spettacoli ispirati all’opera lirica alla letteratura, fino ai grandi nomi del panorama nazionale, che ci hanno permesso di arricchire l’offerta culturale del nostro territorio e di diventare una realtà consolidata anche per numero di spettatori”.

“La stagione – spiega Annalisa Giovani, assessore alla cultura del Comune di Castelnuovo Berardenga – è un netto riconoscimento della Regione Toscana al buon andamento delle scorse edizioni. Uno sforzo maggiore viene sostenuto da Fondazione Toscana Spettacolo e dal Comune in un cartellone in cui accanto a spettacoli più conosciuti abbiamo esperienze di compagnie che hanno la residenza artistica all’interno del nostro teatro come lo Stanzone delle Apparizioni ed Ensarte”.

Un surreale e tragicomico ritratto della famiglia toscana con Alessandro Benvenuti. Sabato 13 dicembre, alle ore 21.15, Alessandro Benvenuti riporta in scena “Benvenuti in casa Gori”, il primo e il più amato tra i suoi cavalli di battaglia – divenuto celebre anche grazie all’omonima versione cinematografica – che costituisce ormai un classico del teatro in lingua toscana. Il giorno di Natale, la toscanissima famiglia Gori si riunisce attorno al tavolo per il tradizionale pranzo e aspettando l’Urbi et Orbi del Papa, ingannano il tempo tirando fuori il catalogo dei propri problemi esistenziali. La situazione ovviamente non tarda a precipitare in una velenosa sequela di accuse reciproche e di violenti battibecchi. Tra il riemergere di passati rancori, odi e insofferenze più o meno sopite e repentine rappacificazioni, Benvenuti delinea il più classico e surreale tragicomico ritratto familiare.

Un momento dello spettacolo “Carmela e Paolino varietà sopraffino”
Un momento dello spettacolo “Carmela e Paolino varietà sopraffino”

Dal teatro spagnolo uno sguardo impietoso e comico ambientato nell’Italia occupata dai tedeschi. Arriva dalla tradizione spagnola “Carmela e Paolino varietà sopraffino” in programma sabato 10 gennaio alle ore 21.15. Lo spettacolo è l’adattamento italiano di un testo di Josè Sanchis Sinisterra, dal titolo “Ay, Carmela” che, dal suo debutto nel 1986, ha riscosso un successo di pubblico strepitoso restando per anni in cartellone nei maggiori teatri di Spagna ed America Latina. Il regista Savelli, d’accordo con l’autore, ha compiuto con questo allestimento un’operazione di adattamento del testo, trasportando l’azione dalla Spagna della guerra civile all’Italia del 1944 in uno sperduto paese della provincia centro-meridionale occupato dalle armate tedesche. Qui gli attori Carmela e Paolino improvvisano per le truppe d’occupazione uno spettacolo di varietà di fronte ad alcuni partigiani polacchi condannati a morte. Nel testo, con grande abilità, vengono intrecciati riferimenti teatrali, canzoni, balletti, macchiette, tipici del più tradizionale teatro leggero spagnolo che, nella versione di Angelo Savelli, diventano senza mezzi termini tutti italiani: Viviani, Totò, Macario, Rascel. Uno spettacolo dallo sguardo impietoso e critico e al tempo stesso comico, popolare e musicale, un’accattivante performance per due consumati attori brillanti accompagnati dal vivo da tre affiatati musicisti.

Lo sguardo femminile sull’amore violento. Sabato 24 gennaio, alle ore 21.15, va in scena “La chiave dell’ascensore” di Agota Kristof per la regia di Laura Fatini con Martina Guideri ed Elisa Bartoli, con le voci di Francesco Storelli e Lorenzo Meacci. Dal testo drammatico della famosa autrice ungherese, uno spunto simbolico di riflessione sulla necessità della parola al femminile. In scena la dinamica perversa di un amore che diventa possessione, una pièce costruita secondo un meccanismo circolare e ripetuto con cura assoluta. Un monologo preciso, con un linguaggio che incide come una lama chirurgica. Un viaggio nel freddo inferno della vittima che diventa carnefice.

"La chiave dell'ascensore"
“La chiave dell’ascensore”

 

Spettacolo ispirato all’opera lirica di Puccini raccontata ai bambini. Non manca l’attenzione all’infanzia, con lo spettacolo ispirato all’opera lirica “Nessun Dorma”, in programma domenica 15 marzo, alle ore 17. L’opera liberamente tratta dalla Turandot di Giacomo Puccini con Yanmei Yang e Marco Mazzoni ha il sostegno di Regione Toscana, MIBACT – Dipartimento dello Spettacolo. L’ultimo capolavoro incompiuto del melodramma italiano è la storia della gelida principessa cinese alle prese con l’amore dei suoi pretendenti a cui darà la morte se non saranno in grado di risolvere i suoi tre quesiti. Calaf, un principe decaduto, dopo momenti di intensa suspense riuscirà nell’impresa. Nessun Dorma è una storia avvincente e magica di musica, parole, disegni e silenzi.

I racconti di Niccolò Ammaniti raccontano il progressivo disfacimento dell’umanità. Sabato 28 marzo, alle ore 21.15, nuovo debutto con lo spettacolo l’Apocalisse del Teatro dell’Archivolto con Ugo Dighero. Una parodia a tinte fosche che, nel tipico stile di Niccolò Ammaniti, utilizza un linguaggio duro e spudorato. Le vicende paradossali portare in scena, nelle quali convivono il delirio comico e l’immaginario sfrenato, derivano da tre racconti scritti in tempi molto diversi: Lo zoologo (da Fango), Un uccello molto serio (da Il momento è delicato) e Sei il mio tesoro (da Crimini, scritto con Antonio Manzini). In queste tre storie si innesta la vicenda di un uomo colpito da un morbo misterioso, contratto con l’avvicinarsi di una sorta di apocalisse. Ormai qualsiasi processo biologico gli provoca disagio e dolore: dal camminare alla crescita della barba, dal sorridere al fare l’amore. Allora, barricato in casa e con le ultime forze, scrive e racconta alcune storie, simbolo di questo progressivo disfacimento dell’umanità e del mondo, evocando sulla scena personaggi improbabili e folli, rappresentanti di una surreale società alla deriva.

Il teatro incontra la letteratura con due letture sceniche dedicate a Montale e Gadda. Nel corso della nuova stagione l’Alfieri porta sul palco le parole dei grandi autori della nostra letteratura, nel corso di due nuovi appuntamenti dedicati a Eugenio Montale e a Carlo Emilio Gadda. Le letture sceniche realizzate dallo Stanzone delle Apparizioni, saranno inaugurate sabato 6 dicembre, alle ore 18.30, con lo spettacolo “Il fischio di Montale”, di Daniela Morozzi, Valerio Nardoni e Stefano Cocco Cantini. L’omaggio all’autore della raccolta di poesie “Ossi di seppia” sarà preceduto da un momento culinario con degustazione di vini e buffet. Sabato 7 febbraio, sempre alle ore 18.30, l’appuntamento con la grande letteratura italiana torna in compagnia di Giuseppe Scuto, Matteo Marsan e Giacomo Rossi per “L’Italia è un dolore barocco”, omaggio a Carlo Emilio Gadda.

Info e abbonamenti. Biglietti posto unico intero: 12 euro e 8 euro il ridotto. L’abbonamento a 5 spettacoli FTS intero è disponibile al costo di 45 euro e ridotto a 36 euro. Le riduzioni sono previste per gli under 26 anni e gli over 65 e per i soci Coop. Le prenotazioni dei biglietti e gli abbonamenti sono disponibili dal 1 novembre presso l’Urp del Comune di Castelnuovo Berardenga, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12.30, oppure chiamando il numero di telefono 0577351303. Per informazioni sugli spettacoli è possibile telefonare ai numeri 0577351345, 3338193407 e 3356188690. Durante la stagione teatrale, la biglietteria sarà aperta un’ora prima degli spettacoli e per maggiori informazioni si può chiamare il numero 0577351345. Sul sito fts.toscana.it è possibile dare un voto agli spettacoli. Per tutte le info si può visitare il sito www.teatrovittorioalfieri.com o visitare la pagina Facebook del Teatro Vittorio Alfieri, www.facebook.com/TeatroVittorioAlfieri.

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