I Fedelissimi tornano all’antico e organizzano la camminata del 1 maggio come avveniva ad inizio Novecento quando la Robur era una società polisportiva che organizzava competizioni atletiche prima di dedicarsi al calcio. La rievocazione storica si terrà proprio martedì prossimo, partenza alle 9,30 dalla chiesa di Santa Petronilla per una camminata lenta adatta a tutti. “L’idea è venuta dopo le ricerche negli archivi storici di Nicola Natili – ha detto Mulinacci ad Are -, è un’occasione per ritrovarci insieme a tanti tifosi e fare un percorso che ci porterà in posti sconosciuti”. Prima del 1 maggio però c’è l’appuntamento allo stadio Franchi. “Domani dovremo essere in tanti per la partita con il Piacenza, dobbiamo vincere a tutti i costi e attendere il risultato del Livorno. Siamo ancora in corsa e bisogna crederci”.
La Popolarissima fu una delle prime manifestazioni sportive organizzate dalla S.S. Robur e la prima edizione fu disputata nel 1918. A distanza di cento anni, il Siena Club Fedelissimi ripropone a tutti i tifosi e a tutti coloro che amano camminare, una rievocazione della Popolarissima che, seguendo il programma originale, si svilupperà con il seguente percorso di 11,5 km:
Chiesa di Santa Petronilla, Viale Vittorio Emanuele, Via Don Minzoni, Le Lupe, scalette che scendono in via Beccafumi, Via Beccafumi, Porta Ovile, Via B.Peruzzi, Strada di Busseto, Rotatoria viale Toselli proseguire per strada di Busseto, Strada di Busseto, Strada di Vignano, Strada Chiantigiana, Malafrasca, Botteganova, Scacciapensieri, Via Nazzareno Orlandi, Villa di Vicobello, Viale Ranuccio Bandinelli, Viale Sclavo, Passaggio di Doccino, Via Caduti di Vicobello Viale Cavour, Chiesa di Santa Petronilla. Il tempo di percorrenza è stimato in circa 2 ore a passo normale e circa 3 ore a passo lento.
Il raduno è alle ore 9.30 davanti alla Chiesa di Santa Petronilla (antiporto) è saranno organizzate due tipi di camminate: una con andatura standard e una lenta.
Gradito abbigliamento bianconero.
Siena Club Fedelissimi
Ascolta l’intervista di Lorenzo Mulinacci