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Confcommercio: “Al Santa Maria della Scala una mostra evento dei pittori del Palio”

“Visto che apprendiamo dalla stampa, a giorni alterni, che il Santa Maria non dovrebbe chiudere, impieghiamolo per progetti di rilievo e discutiamo di contenuti. Costruiamo una mostra evento al Santa Maria con le grandi opere e i grandi nomi che si sono cimentati nell’arte, complessa, di dipingere in un formato inconsueto e particolare un drappo rettangolare: il Cencio”. Interviene così Confcommercio Siena sui temi politico-culturali legati al grande complesso del Santa Maria della Scala. “Si tratta di un’idea – continua – che era stata lanciata da noi, dal nostro Presidente Comunale, Marco Tansini. I più grandi artisti del dopoguerra, italiani e internazionali, infatti, hanno firmato Drappelloni prestigiosi conservati nei musei di ogni Contrada. Abbiamo uno scrigno di arte prezioso che dovremmo far conoscere al mondo, nel modo migliore con una grande mostra, che potrebbe avere la sua sede naturale al Santa Maria della Scala, a Palazzo Squarcialupi, con costi di realizzazione senz’altro non eccessivi. Valorizziamo dunque ciò che di unico ha Siena dandoci un tema che esperti e curatori di arte sapranno individuare con un percorso narrativo efficace. Ma facendo conoscere al mondo intero i capolavori di Botero, Guttuso, Adami, Mitoraj, Marte, Jimdine, Cremonini, Folon e di tanti altri artisti che sono nelle nostre Contrade e quindi già presenti nella nostra città”. “La proposta – dice Confcommercio Siena  – fu accolta con espressioni di pubblico apprezzamento, addirittura qualcuno, fuori e dentro il Palazzo Comunale, l’ha anche rilanciata con l’intenzione forse di attaccarci il cappello. A noi non interessa: se qualcuno è alla ricerca di qualche “paternità” si accomodi. Ci interessa capire perché la proposta è stata lasciata cadere nel vuoto, senza una parola o ulteriore commento”. “Concentriamoci su questo, costruiamo la programmazione culturale e turistica della città in modo tale da avere eventi e attività che si snodano durante tutto l’arco dell’anno – è la proposta ulteriore di Confcommercio – Attività in cui storia, cultura, arte, spettacolo, enogastronomia, si possano intersecare”. “Proprio i mesi invernali, come l’assessore al Turismo di Siena sa bene, sono quelli in cui investire in eventi capaci di richiamare turismo di qualità – fa notare l’associazione – Pensare invece che il Santa Maria possa chiudere proprio in gennaio e febbraio, perché mesi di scarso afflusso, sarebbe il più fulgido esempio di autolesionismo che si possa immaginare, soprattutto in attesa della ormai imminente visita della Commissione esaminatrice per l’assegnazione della Capitale Europea della Cultura 2019”.  “Confrontiamoci dunque sui contenuti  – ribadisce l’associazione – All’inizio del suo mandato e, prima ancora, in campagna elettorale, Valentini è stato prodigo nel manifestare disponibilità al dialogo ed al confronto. Per fare un altro esempio, il sindaco parla di una Fondazione in via di allestimento. Anche questo è un tema “off limits”, sul quale solo pochi spiriti illuminati possono esprimersi? O non è piuttosto un tema che coinvolge la città nelle sue molteplici espressioni? Quale è la politica che Valentini intende seguire? Non si capisce molto bene, anche perché c’è da parte sua un deficit comunicativo pesante, soprattutto verso il mondo delle rappresentanze (o quasi tutti). Aspettiamo dunque che il sindaco si interfacci con la città in maniera più efficace e concreta”.

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