A distanza di 5 anni dalla chiusura delle Ceramiche di Siena di Buonconvento e dalla immediata apertura del Gruppo Ceramiche Gambarelli, che ne ha rilevato le attività tramite contratto di affitto pluriennale con vincolo di acquisto finale, in queste settimane si sta nuovamente vivendo lo spettro di una possibile e stavolta definitiva chiusura delle attività produttive. La crisi dell’edilizia, ed il mercato delle piastrelle ad essa collegato, ha comunque consentito ad una cinquantina di lavoratori ancora in forza di credere in un futuro lavorativo in Gambarelli e pur a fronte di importanti sacrifici da loro fatti in questi anni (cassa integrazione e blocco della contrattazione integrativa), oggi sembra avviato un percorso irreversibile in cui, l’azionista di maggioranza, l’ingegner Pozzi, sembra non dare rassicurazioni.
Le produzioni e gli impianti sono ormai fermi da fine luglio e tutti i lavoratori in cassa integrazione; questi mesi dovevano servire per capire quali potevano essere le soluzioni ad un rilancio aziendale ed invece, in occasione dell’ultimo incontro del 1 ottobre, Pozzi ha prospettato queste ipotesi. La prima che i soci finanziatori (Fises e Fidi) nel corso dell’Assemblea di metà ottobre si impegnino in una importante ricapitalizzazione (diversi milioni di € per fare investimenti in impianti e macchinari). La seconda, che i lavoratori creino una società cooperativa che possa portare avanti le produzioni di minore valore aggiunto e quindi senza necessità di particolari investimenti.
Le argomentazioni sopra rappresentate sono state oggetto dell’assemblea con i lavoratori del 1 ottobre e, come prevedibile, la valutazione complessiva emersa è che si sottintenda una volontà imprenditoriale non più convinta e che cerca negli uni (le finanziarie) o negli altri (i lavoratori) le soluzioni ad una gestione che, sicuramente condizionata dalla crisi di questi anni, non ha visto minimamente mantenere le aspettative promesse nel 2009.
Resta l’ulteriore amarezza per una notizia circolata nei giorni scorsi in testate autorevoli nazionali, e confermata ufficialmente dall’Ing Pozzi all’incontro, di una importante partnership realizzata pochi giorni fa con il prestigioso marchio Lamborghini, ma che, per detta dello stesso Amministratore Delegato di Gambarelli, non produrrà nulla di concreto nelle attività di Buonconvento, a causa di impianti e macchinari non adeguati a produzioni di fascia alta: un motivo in più per vedere un futuro di Gambarelli, almeno per ciò che riguarda le produzioni, altrove e non più a Buonconvento.
Femca Cisl e Filctem Cgil