La giuria che deciderà quale città italiana sarà la capitale europea della cultura nel 2019 è arrivata a Siena. Sono arrivati tre dei tredici giurati che compongono la commissione, accompagnati da rappresentanti del governo italiano e dell’Unione Europea. Alle 11 il loro arrivo in Piazza del Mercato, dove hanno visto e trovato dei grandi barberi delle contrade con pensieri e considerazioni dei bimbi dei rioni senesi. Poco dopo i giurati sono arrivati in Piazza del Campo e sono entrati a Palazzo comunale. Nella Sala del Mappamondo si sono svolti gli incontri tematici dedicati a cultura, turismo, economia ed infine un tavolo istituzionale. Erano presenti il sindaco Bruno Valentini, il rappresentante dell’opposizione Eugenio Neri, il presidente della Provincia Simone Bezzini, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
C’erano anche il rettore del Magistrato delle contrade Pacciani ed il presidente di Banca Mps Profumo.
All’esterno, intanto, nella conchiglia senese, alcuni volontari (quasi tutti studenti dell’Universita’) hanno messo in scena un flash mob. Tante sagome bianche, realizzate con carta e cerotti rimossi subito dopo, come a simboleggiare le difficoltà causate dalla crisi. I giurati si sono affacciati dalle finestre di Palazzo comunale e hanno assistito al flash mob. Subito dopo tutti a pranzo, al ristorante Le Logge; successivamente i giurati passeggeranno per le vie del centro prima di raggiungere il Santa Maria della Scala. “Siamo molto soddisfatti – ha detto il sindaco Valentini – e devo ringraziare tutti quelli che hanno partecipato ai quattro tavoli in cui avevamo diviso il colloquio con la commissione. Ci hanno fatto molte domande, molto penetranti e piccanti, a dimostrazione anche che hanno letto il nostro libro delle proposte. La cosa che può far sorridere è che abbiamo dovuto spiegare come mai – ma ce lo aspettavamo – una città simbolo del buon vivere ha bisogno di un punto di riferimento per la ripartenza”. Soddisfatto anche Eugenio Neri, che era al tavolo istituzionale come rappresentante dell’opposizione. “E’ stato un incontro molto positivo – ha detto – è stato importante puntualizzare alcuni concetti. La mia responsabilità, non da poco, era quella di essere una voce fuori dal coro e quindi con moderazione era necessario rimarcare quella che è stata la storia recente di Siena: la crisi, che non è caduta dal cielo, ma è stata determinata da un sistema politico che in 50 anni non ha ancora trovato un’alternativa e quindi, in questo senso, è importante che l’Europa ci liberi”.
Gennaro Groppa