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Turismo, associazione Per Siena: “Senza offerte di qualità i turisti fuggono”

E’ polemica sul calo di turisti a Siena evidenziato maggiormente nei giorni del Palio sia dalle scarse presenze alberghiere che in piazza del Campo il giorno della corsa. L’associazione Per Siena è fortemente critica con l’amministrazione comunale.
“I dati positivi sul turismo, sbandierati nei giorni scorsi dall’assessore comunale, – scrivono in una nota stampa – sono relativi al territorio dell’ambito Terre di Siena, e non alla città. In effetti, il territorio circostante guadagna, la città perde”. L’associazione analizza la situazione senese evidenziando che è assalita da gite mordi e fuggi e non offre niente che possa attirare il turista facoltoso. “Una città che teoricamente dovrebbe avere una costante ribalta mondiale, anche solo per le istituzioni che ospita, offre un misero panorama fatto di gite vocianti che rendono impraticabili alcune vie, negozi low-cost, pizzerie al taglio, boutique che si contano con le dita di una mano, botteghe storiche ormai quasi del tutto scomparse, un’offerta culturale assente, nessuna vetrina per le produzioni di qualità del territorio, iniziative che vedono protagoniste bancarelle o i camioncini del cibo da strada, raduni di auto, trenini, qualche installazione artistica piazzata senza apparente motivo. Se si abbassa l’offerta, si abbasserà anche il livello di presenze”.

L’associazione Per Siena non accetta che si addossi la colpa del calo di presenze alle camere affittate su Airbnb.
“Questa ovvietà non ha nulla a che fare con un destino cinico e baro e con Airbnb. Se il patrimonio culturale resta nei cassetti, se piazza del Campo diventa il fondale per qualsiasi estemporanea iniziativa, se la Pinacoteca sta chiusa per mesi, se il massimo che il Comune riesce a progettare è una ruota girevole da Luna park, poi è chiaro che la città diventa un non-luogo da visitare come Venezia, solo per pochi momenti e solo una volta nella vita. Normale che il turista disposto ad investire in un soggiorno alberghiero vada dove trova una città viva, non piegata al turismo di massa. Quello stesso cliente non andrà nelle abitazioni private. Così come, chi sceglie un b&b lo fa con consapevolezza: non desidera un anonimo albergo di una catena internazionale. Sono due pubblici diversi per i quali mancano offerte adeguate: da un lato non c’è il lusso, dall’altro mancano le esperienze autentiche. Siamo deficitari sulle principali aspettative dei visitatori, e in più aggiungiamo proposte da proloco di piccolo paese di provincia. Poi, certo, la colpa è di Airbnb… ma chi ci crede?”.

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