Home Slide Show Interviste Prima pagina

“The brides international” Silvia Priscilla Bruni racconta il ritorno a Siena

Grande attesa per The brides international, in scena al Teatro dei Rinnovati venerdì 10 e sabato 11 febbraio, alle 21 e domenica 12 febbraio, alle ore 17. Da un’idea originaria di Margherita Fusi e Silvia Priscilla Bruni, il respiro internazionale di questa pièce è stato sviluppato dal regista David Glass che ha rielaborato e sviluppato The Brides in uno spettacolare pezzo di teatro fisico, in un tripudio di delicatezza. Una produzione della compagnia senese dei Topi Dalmata, nata nel 2010 dopo alcuni bizzarri esperimenti di laboratorio che usano queste parole per descriversi: “Con le loro macchie di multiforme ingegno i Topi annusano la situazione e partono in quarta alla conquista del mondo”. Antenna Radio Esse ha incontrato Silvia Priscilla Bruni, mentre è impegnata al Teatro dei Rinnovati nelle prove di The brides international. Nata a Venezia, ma a Siena da 23 anni, l’attrice e coordinatrice del gruppo teatrale I Topi Dalmata, racconta come la storia di The brides, sia nata alcuni anni fa proprio qui, ma che adesso ritorna con un respiro internazionale, dopo aver attraversato paesi diversi, contaminandosi con spose dal giappone, dall’america e dalla grecia, che raccontano senza parole le vite di tante donne.
The Brides international è una celebrazione sfrenata del comportamento scorretto femminile: sul palco le attrici si agitano, urlano, si contorcono e gridano, mentre le splendide musiche ci trasportano da un mondo all’altro.
“Sì, è esattamente questo – racconta Silvia Priscilla – è il momento in cui la donna va fuori dallo stereotipo e dall’etichetta che le viene imposta. Recitiamo tutte in abito da sposa, sono abiti che ci hanno regalato, e come dice un detto popolare, l’abito fa il monaco”.
Ma cosa simboleggiano questi vestiti?
“Sono scomodi, pesanti, racconta Silvia Priscilla Bruni – sei fisicamente bloccata in un bustino, esattamente come le donne che vengono compresse nelle situazioni. Ma resta la voglia di dire qualcosa, c’è la necessità di esprimersi al di là di quello che la società impone”
Chi è la black bride?
“E’ la disciplina, l’educazione, la famiglia, che purtroppo non si sceglie, è qualcosa che ci si autoimpone, la morte delle idee, dello slancio che avrebbe ogni individuo, la morte della volontà”.
Quanto entusiasmo c’è sul palco, per le prove, dopo due anni di pandemia?
“Tantissimo – conclude l’attrice – il sogno è ricominciato da Londra, l’entusiasmo di riportarlo qui a Siena è qualcosa di eclatante, torna a casa uno spettacolo che è andato in giro e ha cambiato un po’ linguaggio e ritorna arricchito. Questo progetto è nato da Siena, era giusto che tornasse, chi lavora con noi per questo spettacolo, proveniente da varie parti del mondo, è estasiato della città, quando interrompiamo, gli attori sono quasi increduli di trovarsi in un posto così straordinario come Siena”.

RADIO STREAMING POPUP

Ad

hit in testa

Ad

ESTRA NOTIZIE

Meteo

Meteo Siena