La risposta dei donatori toscani all’appello a donare il sangue per i feriti del terremoto è stata davvero eccezionale. In due giorni le donazioni sono state 1815. A quanti si sono fatti avanti per donare il sangue va il ringraziamento del presidente Enrico Rossi e dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. Ora è necessario però incanalare questa grande disponibilità e generosità in una corretta programmazione, per garantire questo supporto anche nelle prossime settimane. Va ricordato che il sangue ha una scadenza di 42 giorni, poi non è più utilizzabile.
L’invito che la Regione rivolge ai donatori è quindi quello di contattare le associazioni e i centri trasfusionali prima di recarsi a donare, per non rischiare di disperdere energie e assicurare continuità delle donazioni anche nelle prossime settimane.
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“Noi mettiamo un milione di euro, i Comuni aggiungeranno quello che vorranno ma anche i privati potranno contribuire”. Il presidente della Toscana Enrico Rossi annuncia il contributo della Regione sul conto corrente appena attivato per i territori terremotati del centro Italia: un conto corrente – l’8888.32 aperto presso l’agenzia 17 di Mps a Firenze, Iban IT 43 Q 01030 02818 000000888832 – , che che vuole essere “un fondo di tutta la Toscana”, aperto a tutti. “Il suo utilizzo, su una o più iniziative mirate – propone il presidente assieme all’assessore al bilancio e alla partecipazione Vittorio Bugli – potrà essere deciso da un comitato rappresentativo di tutti coloro, istituzioni e privati, che vi contribuiranno”.
La macchina dell’emergenza toscana ha risposto prontamente anche stavolta, in maniera solidale. Già alle cinque di mattina, un’ora e mezzo dopo la prima grossa scossa, ricorda Rossi in conferenza stampa, la Protezione civile regionale ieri si era già attivata. “Anche un milione rintracciato velocemente non è poca cosa per il bilancio attuale della regione” precisa l’assessore Vittorio Bugli. Poi l’accento passa sul tema della prevenzione, sugli edifici vecchi e i territori da mettere in sicurezza.
“Come si può fare prevenzione con cento milioni appena di investimenti l’anno che il patto di stabilità impone oggi ad una Regione come la Toscana? – si chiede il presidente – Cento milioni non solo per l’ambiente o la sismica ma per tutto. E’ chiaro che se si vuole vivere in un paese più sicuro e più sereno bisognerebbe consentire, solo in Toscana, di spendere dieci milioni l’anno per dieci anni al di fuori dei tetti del patto di stabilità: cinque per la messa in sicurezza sismica degli edifici ed altrettanti da spendere per la prevenzione del rischio idraulico”. Serve un piano decennale serio. Ma non basta. “Servirebbero anche leggi speciali sugli appalti – aggiunge Rossi – , leggi di monitoraggio e leggi di commissariamento. E’ un nodo politico, una sfida per un’intera generazione politica ed è una questione che in Europa va messa bene in chiaro. Peraltro con un piano da 10 mili ardi l’anno per tutta l’Italia si creerebbero anche 200 mila posti di lavoro”.
Accanto agli investimenti pubblici ci sono poi gli incentivi ai privati. “Misure come quelle del bonus fiscale sulle ristrutturazioni, che consentono di recuperare il 65 per cento della spesa in dieci anni e che sono state allargate anche agli interventi antisismici, vanno proseguite e rese stabili” sottolinea Rossi, riconoscendo l’azione del governo. Che funzionino del resto lo si è visto anche in Toscana, numeri alla mano, con un balzo in avanti delle autorizzazioni, che pure già erano stato numerose nel 2015, nel corso dei primi sei mesi di quest’anno. Dunque, per il presidente, occorre proseguire su quella strada.
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Un conto corrente unico dove far confluire tutte le donazioni per l’emergenza del dopo terremoto, quello che ha sconquassato borghi e paesi del centro Italia il 24 agosto, con 241 morti accertati ma purtroppo presumibilmente destinati a crescere, migliaia di sfollati e un bilancio che, ora dopo ora, assomiglia sempre più quello dell’Aquila del 2009, quando le vittime furono 309.
Il conto corrente della solidarietà toscana
Per affrontare l’emergenza, mentre si continua a scavare tra le macerie di paesi che non esistono più, si stanno allestendo i campi per sfollati: due quelli in capo alla Toscana, a Mosicchio e Cornillo. Ma si raccolgono anche donazioni e per questo la Regione Toscana, assieme all’Anci (l’associazione dei comuni), ha attivato un conto corrente dedicato alla raccolta di fondi. Il conto è il n. 8888.32 “Toscana per l’emergenza terremoto centro Italia”, attivato stamani presso la Banca Mps ag.17 in via Novoli a Firenze. Le coordinate bancarie sono Bban Q 01030 02818 000000888832, Iban IT 43 Q 01030 02818 000000888832, Bic PASCITM1F17
Un account per i materiali da offrire
C’è anche chi offre materiali, ma l’importante in queste situazioni è coordinarsi. Alla Protezione Civile regionale continuano a arrivare infatti offerte di aiuto e di raccolte di vestiario e beni di prima necessità. Ma fino a questo momento il Comitato operativo nazionale non ha formulato richieste in tal senso. Pertanto si invita chiunque voglia organizzare simili servizi ad attendere disposizioni dalla Protezione Civile a seguito di un censimento accurato dei bisogni e delle necessità. Chi avesse da mettere a disposizione strutture d’accoglienza o attrezzature particolari per le operazioni di assistenza in loco, potrà segnalarlo a un account che sarà predisposto al più presto e verrà contattato in seguito.
2 euro con un sms
Si ricorda che al momento, oltre che utilizzando il conto corrente attivato dalla Regione, si può aderire agli aiuti tramite gli sms attivati dalla stessa Protezione Civile per la raccolta fondi, inviando un messaggio al numero 45500, scrivendo “protezione civile pro terremotati”. Il costo è di 2 euro.