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Siena Jazz: Stefano Battaglia non si esibisce per protesta

Stefano Battaglia

«Ho deciso personalmente di far emergere i disagi comunicando il malessere e rinunciando a qualsiasi esibizione pubblica sino a che non si saranno chiarite, affrontate e superate le difficoltà di gestione di un’istituzione alla quale offro il mio contributo appassionato da oltre trent’anni”. Queste le parole di Stefano Battaglia che lunedì sera ha deciso di non esibirsi in segno di protesta: sarebbe dovuto salire sul palco nel cortile del rettorato per il concerto del Siena Jazz con Paolino Dalla Porta, Fabrizio Sferra e Theo Bleckmann. “Solo chi fa concerti può comprendere quanto mi costi sul piano della rinuncia scegliere di non suonare in un periodo di lunga carestia com’è quello che stiamo vivendo da un anno e mezzo” spiega Battaglia ribadendo così la propria solidarietà al direttore e fondatore Franco Caroni. Caroni in seguito alla modifica dello statuto passata in consiglio comunale, con la quale si assegna al sindaco la designazione di quell’incarico, si è dimesso. Il pianista parla di “decisioni autonome”, adottate dal Comune e dal presidente del Siena Jazz, Fabio Bizzarri, di cui Battaglia chiede le immediate dimissioni, colpevole di una “distrazione inaccettabile e personalmente irrimediabile da un punto di vista personale, umano e professionale”.

Battaglia è pronto a dimettermi e trasferire altrove il suo lavoro. Le condizioni per restare e riprendere a suonare, in questo delicato momento, sono chiare e richiedono un passo indietro da parte della politica: “Gli incarichi di competenza musicale, cioè direttore artistico e didattico, non potranno mai e poi mai essere appannaggio della politica e responsabilità di qualcuno eletto al di fuori del consiglio interno”.

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