Tomas Ress è stato il capitano eroico dell’ultima, incredibile, stagione della Mens Sana Basket. Forse la più bella, anche se è finita come è finita. Più bella anche di quelle che, nell’ultimo decennio, hanno proiettato Siena nell’olimpo del basket italiano e internazionale, forse perchè più “vera” e più sentita che mai da parte dei tifosi. Andandosene definitivamente dalla città il capitano ha scritto uma lettera ai tifosi e stamani è intervenuto in diretta su Antenna Radio Esse (ascolta l’intervista nell’apposita sezione)
Ecco la lettera scritta da Tomas Ress
Ciao a tutti. Sono Tomas. Vi scrivo a distanza dalla fine del campionato. Vi
chiederete il perché di questo ritardo, oggi ho fatto il trasloco finale da
Siena. Fino ad oggi non avevo realizzato che non giocherò più per questa città.
Neanche quando ho firmato il contratto con Venezia me ne rendevo conto. Dovevo
comunque tornare a Siena a prendere tutta la mia roba.
Da dove cominciare? Innanzitutto vorrei ringraziare tutti e non voglio fare
nomi perché me ne scorderei sicuramente qualcuno. Non voglio ferire i
sentimenti di qualcuno che magari mi dimentico, ma dopo sette anni in questa
città i nomi sono troppi. Voglio ringraziare anche quella persona che in questi
sette anni é venuta anche solo una volta al palazzo a sostenerci. Mi avete
regalato delle emozioni indescrivibili. Sono sempre stato apprezzato da voi per
la persona che sono e poi per il giocatore, e questo per me vale molto.
Si dice che “casa é dove sta il cuore” e allora più di metà del mio cuore é a
Siena. Non ho mai vissuto in un posto tanto quanto a Siena, neanche a casa mia
in Alto Adige. Qui é dove sono nati i miei figli, dove mi sono costruito la mia
famiglia insieme a mia moglie.
Una città fatta a misura d’uomo perfetta per crescere sia come giocatore che
come persona. Lo dimostrano i tanti giocatori passati dal Palaestra e poi
approdati in grandi squadre di Europee.
Ho avuto l’onore e l’onere di essere capitano nell’ultima stagione di questa
società. Una stagione molto difficile (e lo sapete meglio di me) e siamo quasi
riusciti in un impresa leggendaria. Bastava un tiro. Ho ricevuto più
complimenti quest’anno che quando si vinceva. Anche dai tifosi di squadre
avversarie che non guardano solo ai colori delle maglie ma quello che c’è
dentro. Ovviamente voi siete stati i primi. Anche quando non si vinceva mai nei
mesi da gennaio a marzo ci siete stati sempre vicini senza mai contestarci
anche quando si facevano le figuracce. In quei mesi il nostro legame di squadra
si è rafforzato e questo è anche merito vostro che ci avete lasciato lavorare
in pace.
Sono stato portato in trionfo come il fantino vincitore del palio. Un onore
riservato a pochi e un emozione che non dimenticherò mai. Abbiamo gioito e
versato lacrime insieme, come una grande famiglia. Anche per questo Siena è e
sarà sempre something different.
Non importa in quale serie ricomincerete, se trasmettete questo tipo di
appartenenza ai giocatori che vestiranno la maglia di Siena allora non passerà
tanto tempo prima che compaia il nome di Siena nella massima serie. I giocatori
si sentiranno in obbligo di dare più del massimo vedendo la passione che ci
mettete.
Ci sarebbero ancora tante cose da scrivere ma come voi mi conoscete sapete
anche che sono un tipo di poche parole. Solo grazie, grazie di cuore. E sempre
cuore e palle
L’ultimo capitano