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Servono i voucher. Per la vendemmia è urgente semplificare strumenti per stagionali

Servono i voucher per la prossima vendemmia in provincia di Siena. Lo sottolinea la Cia Agricoltori Italiani di Siena in vista delle prossime operazioni della vendemmia, che partiranno per quanto riguarda le uve sangiovese, intorno al 20 settembre.

«Cia – sottolinea il direttore Cia Siena Roberto Bartolini – ha più volte proposto uno snellimento dell’attuale impianto del lavoro accessorio, ed a livello nazionale anche con un emendamento al Dl Semplificazioni, con l’obiettivo di permettere alle aziende agricole di reperire manodopera facilmente e velocemente, come avveniva in passato attraverso il voucher, in particolare per fronteggiare situazioni emergenziali. I voucher sarebbero uno strumento utile e snello per le nostre aziende sia per la vendemmia che per la raccolta delle olive, che favorirebbe il lavoro stagionale di giovani e di persone che possono così integrare il proprio reddito».

 

Con l’imminente inizio delle campagne di raccolta, dalla vendemmia alle olive, è necessario modificare al più presto l’attuale strumento del lavoro accessorio, così da consentire alle aziende agricole di reperire manodopera in tempi brevi. Una semplificazione del lavoro occasionale si rende ancora più urgente ora, considerando il freno agli arrivi in Italia degli stagionali, soprattutto dai Paesi dell’Est Europa, a causa dell’emergenza Coronavirus.

 

Allo stesso tempo, viste le difficoltà di ingresso da fuori Europa, che in parte interessa anche alcune aziende della nostra provincia, Cia chiede di prorogare al 31 dicembre 2020 tutti i permessi di soggiorno stagionali, assicurando ai tanti lavoratori extracomunitari presenti sul territorio italiano di continuare a svolgere l’attività nelle aziende agricole nel rispetto della legalità.

 

Più in generale, in questa fase la politica deve guardare con più attenzione al settore agricolo, cruciale nei mesi di lockdown, ma inspiegabilmente escluso da tutte le misure del Dl Agosto legato al mondo del lavoro. Un’anomalia su cui Cia ha già interrogato il governo, per capire come mai un comparto con più di 1 milione di addetti, in Italia, non possa beneficiare degli esoneri contributivi in caso di assunzione o di mancata attivazione degli ammortizzatori sociali.

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