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“Senarum vinea”, il progetto entra nella fase operativa

Vitigni dai nomi antichi come il Gorgottesco, il Mammolo, il Prugnolo torneranno a produrre grazie al progetto “Senarum vinea” promosso dalle Città del vino e ideato e seguito dall’Università di Siena. Si tratta di provare a fare il vino con piante autoctone ritrovare negli orti dentro il centro storico e nell’immediato fuori le mura. Oggi con le barbatelle che nel 2012 furono impiantate all’Orto de’ Pecci e all’Istituto Agrario, saranno fatti gli innesti nelle piante di sangiovese dell’azienda Castel di Pugna che partecipa al progetto. “Sono vecchi vitigni dai nomi praticamente sconosciuti – ha detto Paolo Corbini, direttore delle Città del Vino ai microfoni di Are – come appunto Gorgottesco, Mammolo, Prugnolo, Salamanna che abbiamo ritrovato negli orti del convento delle monache di San Girolamo e in quello dei frati di San Domenico, oppure nell’immediata periferia sud dove il paesaggio è rimasto molto simile a quello dipinto dal Lorenzetti nel Buongoverno. Si tratta di una produzione che ad un certo punto è stata abbandonata non perchè non fosse buona ma perchè hanno preso campo altre tipologie. Noi ci vogliamo riprovare convinti che possa funzionare. Tra un anno assaggeremo questo vino che secondo l’agronomo Valerio Zorzi sarà particolare e rappresenterà l’identità della città”.

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