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Rubrica Leggerissima: “Incastrati, ironia intelligente e riflessioni dolceamare”

Volete trascorrere del tempo piacevole all’insegna di un’ironia intelligente e mai volgare? Allora la serie italiana “Incastrati” è quello che fa per voi.
Scritta insieme a Fabrizio Testini, Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli, diretta e interpretata da Salvo Ficarra e Valentino Picone, distribuita su Netflix, la prima stagione racconta di due sfortunati tecnici TV (appunto Ficarra e Picone) che si ritrovano casualmente sulla scena di un delitto. E che cosa fanno? Invece di chiamare la polizia, scelgono di eliminare ogni traccia della loro presenza forti della passione di Salvo per le serie poliziesche.

Il loro piano però subisce diversi intoppi (a mio parere tutti molto divertenti): dai predicatori che scambiano Valentino per il proprietario di casa, alla scoperta che la vittima, un certo Gambino, – oltre a essere un pentito – aveva avuto una relazione con Ester, moglie di Salvo e sorella di Valentino. E qui scatta, di fatto, un movente fortissimo…
Valentino, poi, da sempre innamorato di Agata, sua ex compagna di scuola, inizia a frequentarla; il problema è che lei è vicequestore del comando di polizia locale con cui Gambino (interpretato dal comico Sasà Salvaggio) era in contatto per la concretizzazione del patteggiamento.
Ma i due sono al centro dell’attenzione degli boss mafiosi che, convinti di aver trovato due killer professionisti, chiedono di eliminare anche Ester perché potrebbe aver ricevuto informazioni confidenziali da Gambino. Mentre Agata guarda con sospetto Valentino anche a causa delle sue precedenti esperienze personali non proprio stimolanti.

Comunque i due tecnici si inventano l’impossibile, ma ciò che succederà sia nella prima che nella seconda stagione dovrete scoprirlo da soli.
Posso anticipare che il duo comico non si smentisce e continua, dopo ben 30 anni di carriera, a far ridere senza mai snaturarsi regalando riflessioni sul mondo contemporaneo e sulle contraddizioni della Sicilia, terra dai tratti dolceamari.
Infatti, sebbene nascosta dalla forte comicità di Ficarra e Picone, la realtà isolana che soffre di un livello di corruzione difficile da estirpare (problema che coinvolge, ahimè in un modo o nell’altro, tutta l’Italia) viene raccontata con grande efficacia.
La trama della seconda stagione è meno brillante della precedente con un minor numero di colpi di scena e risvolti non proprio originalissimi; eppure la leggerezza intelligente di una narrazione diretta spinge anche in questo caso al “disgusto” verso una quotidianità caratterizzata dalla dissolutezza.

Oltre a parlare di mafia, di soldi, di polizia corrotta, in “Incastrati” 2 i protagonisti raccontano di un giornalismo “sensazionalistico” basato su notizie “da audience” ma non vere; dei tradimenti in amore; della forza della verità e del coraggio di uomini (dello Stato) che fanno, con passione e determinazione, il loro lavoro.
Nel cast, Marianna Di Martino interpreta Agata; Anna Favella, Ester; Leo Gullotta è il procuratore Nicolosi; Sergio Friscia, il giornalista Sergione; Tony Sperandeo è Tonino “Cosa inutile “Macaluso; Maurizio Marchetti interpreta Padre Santissimo Martorana. Nel ruolo del vicequestore Lo Russo, Filippo Luna.

Un ruolo a parte quello di Mary Cipolla, la signora Antonietta (come la chiama Cosa inutile), mamma di
Valentino ed Ester, bravissima nel ruolo di mamma soffocante e manipolatrice.

Simona Merlo

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