Continua la querelle intorno alla Robur: da un lato Emiliano Montanari, dall’altro il Comune spalleggiato dai tifosi. Entrambe le parti chiedono la riammissione in Serie D, e in piedi resta l’ipotesi estrema, quella di restare un anno senza calcio. Paradossalmente non sarebbe la peggiore: oggi l’ingegnere romano ha detto di aver ricevuto rassicurazioni da parte di Figc e Lega Dilettanti sulla possibilità di giocare in D, e che a breve annuncerà i nuovi ds e allenatore, mentre il ritiro di preparazione scatterà dopo metà agosto. Uno scenario che contrasta con la visione del Comune di Siena, che sempre oggi ha incontrato una rappresentanza dei Fedelissimi. Al tavolo il sindaco Nicoletta Fabio, il Vice Sindaco Michele Capitani e l’Assessore allo sport Lorenzo Lorè. Due le cose più rilevanti. La prima: il Comune ha ricevuto assicurazioni dalla federazione che il calcio a Siena non si fermerà. Seconda: il Franchi è di proprietà del Comune e in questo senso si muoverà l’amministrazione. Smentita poi la voce che raccontava di un eventuale incontro, mercoledì, tra amministrazione comunale e Montanari.
Insomma, stiamo vivendo una situazione nel complesso surreale, difficile da prevedere. Però una cosa è certa: le sorti del Siena non dipenderanno dalle aule di tribunali. Troppo lontana e ormai insignificante quella del Tar del Lazio di fine settembre, ancora da fissare quella del Tar della Toscana sullo stadio. A decidere saranno le volontà dei diretti interessati e soprattutto la posizione che prenderà Gabriele Gravina, numero uno della Figc. La speranza è che possa dare il via libera al sindaco per creare una nuova società in D: a quel punto chi ha manifestato interesse, e ce ne sono molti, consegnerebbe il proprio progetto prima della scelta definitiva. Tutto questo entro agosto, perché il 3 settembre comincerebbe già il campionato.
