Si accendono riflettori sulla riscoperta e sul restauro del Cristo deposto di Francesco di Giorgio. “L’università di Siena e la delegazione FAI di Siena hanno voluto accendere l’interesse su un capolavoro dell’arte senese – afferma la professoressa del dipartimento di Scienze Storiche Gabriella Piccinni – che fino ad oggi è rimasto nell’anonimato nella Basilica dei Servi, ma che grazie ai recenti studi di Gianluca Amato è oggi possibile attribuire all’artista rinascimentale senese Francesco di Giorgio”. Si tratta di una splendida figura di Cristo deposto, modellata ad alto rilievo nella terracotta. Nessuno poteva immaginare che, trascorsi poco più di vent’anni dalla rassegna dedicata all’artista senese in occasione dei 750 anni dalla fondazione dell’Università degli studi, si sarebbe potuta aggiungere al catalogo delle opere di Francesco di Giorgio questa scultura.”Ora inizierà il restauro – spiega Piccinni – ma è difficile parlare della durata considerando l’importanza e l’alto livello qualitativo. L’università di Siena metterà a disposizione per l’intervento un laboratorio di restauro, con tutti i supporti tecnici, organizzativi e scientifici necessari,e offrirà la possibilità di seguire i vari momenti del lavoro, aprendo le porte al pubblico”. Il restauro consentirà non solo il recupero di un’importante opera del Quattrocento senese, ma anche una valida base per la proposta didattica per gli studenti dell’Università, che potranno avvicinarsi in modo concreto alle problematiche del restauro.
Simona Sassetti