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Rapina al caveau Securpol di Pian dell’Olmino, c’è un primo fermato

I Carabinieri di Siena hanno dato esecuzione a un decreto di fermo per la rapina al caveau Securpol di Pian dell’Olmino, nei pressi di Colle val d’Elsa.  Le indagini erano iniziate subito la notte del 2 aprile scorso, quando un commando di almeno 18 malviventi, armati di pistole e kalashnikov, giunti a bordo di quattro autovetture rubate e usando anche un grosso escavatore preso nelle vicinanze per sfondare il tetto dell’edificio, assaltarono la camera blindata dell’istituto di sorveglianza, dove c’erano 12 milioni di euro. Nel frattempo, un secondo gruppo di malviventi aveva abbattuto degli alberi per bloccare le sei possibili strade di accesso all’area, in maniera da impedire l’arrivo delle forze dell’ordine. Qualcosa però andò storto, per un errore di valutazione il caveau fu mancato sia pur di poco, i rapinatori non poterono rispettare i tempi previsti e si dettero alla fuga, durante la quale ingaggiarono dei conflitti a fuoco con i militari dell’arma che li inseguivano, sparando ad altezza d’uomo, motivo per cui la Procura di Siena contesta oltre alla rapina a mano armata, al porto di armi da guerra, anche il tentato omicidio. Le analisi delle numerose tracce lasciate dai malviventi nella concitata fuga effettuate dal RIS di Roma hanno condotto gli investigatori su una pista pugliese e la prova del DNA ha incastrato uno dei rapinatori, un pregiudicato quarantenne di Cerignola. Le indagini proseguono e i Carabinieri, che sono in possesso di molti elementi (tra cui codici genetici e impronte digitali) confidano di smascherare presto anche altri componenti della banda.

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