Lo chiama terremoto Monte dei Paschi la Repubblica il nuovo crollo in borsa della banca dopo la lettera della Bce. Nel numero in edicola questa mattina si ripercorre la crisi della banca e si ipotizzano gli scenari per il salvataggio. Anche gli altri quotidiani italiani parlano del Monte dei Paschi e di un nuovo periodo nero che arriva, secondo il sindaco Valentini “quando la banca stava attuando con successo il piano di risanamento compiuto grazie ai sacrifici di tanti dipendenti, di manager che si sono tagliati lo stipendio, del lavoro di tutti per riconquistare la fiducia dei clienti”. Valentini, stamani ad Antenna Radio Esse, ha accusato la Bce del crollo in borsa.”Se non c’era la lettera della Bce la banca avrebbe sofferto ma avrebbe sistemato tutto”. Cosa fare ora? Secondo il sindaco di Siena i politici romani devono battere i pugni sui tavoli a Bruxelles: “Io non sono nessuno se non il sindaco della mia città per dire quale è la ricetta e quindi non suggerisco al Governo cosa deve fare. Loro lo sanno benissimo cosa fare e in questo momento non glielo sta consentendo l’Europa, però devono battere i pugni sul tavolo, perchè in gioco c’è il destino non solo della città, non solo dei lavoratori, ma di tutto il paese. Il Monte dei Paschi non è la Banca Popolare dell’Etruria, ha rapporti con milioni di clienti in tutta Italia e non si può rischiare che ci sia una crisi di fiducia. Quindi oggi Europa prima di tutto e il governo facendosi sentire, a costo anche di una crisi nelle relazioni tra Roma e Bruxelles deve impuntarsi per trovare velocemente soluzioni adeguate”
Questa nuova bufera del Monte dei Paschi risveglia dolori dei senesi nel vedere in difficoltà la banca più antica del mondo. Senio Sensi, giornalista e ex dipendente del Mps, si domanda come mai non ci sia una presa di posizione delle forze politiche cittadine e dei senesi. “Il silenzio che questa città sta vivendo nelle istituzioni, a parte il sindaco, non va bene. Domani c’è il Cda della Banca, mi auguro che venga fuori almeno qualche notizia confortante che faccia ripartire il titolo. Vorrei però che parlassero anche le forze politiche, i sindacati, ma qui devono intervenire anche le confederazioni, perchè qui siamo di fronte ad un fenomeno che se prende il via non coinvolge solo la nostra città, la nostra banca e i nostri dipendenti”
Riccardo Pagni è indignato e ricorda come nel 2007 fece presente alla Procura della Repubblica di controllare i conti della Banca. “Mi fu risposto che non erano in grado di vedere i conti della banca. Il problema è stato più vasto. C’è stato il carrierismo di chi era ai vertici della banca, che ha barattato la banca per propria carriera. E’ stata barattata e questo è un tasto dolente, con l’Europa, perchè in realtà con il Mps abbiamo salvato Santander. Abbiamo risistemato la più grande banca spagnola e abbiamo rovinato la nostra, questa è la verità”.
Intanto ieri alla trasmissione La Gabbia sulla Sette, raccontando in un servizio del crollo del Monte dei Paschi si è scelto di abbinare ai guai della banca i festeggiamenti della contrada della Lupa per la vittoria dell’ultimo Palio. Solo una nota di colore scelta dal giornalista o un’immagine dei senesi che nonostante la crisi pensano a divertirsi?
Dopo aver perso oltre il 30% nelle ultime due sedute, il titolo Mps oggi guadagna oltre il 10% sostenuto soprattutto dal divieto di vendite allo scoperto disposto ieri dalla Consob.
L’ondata di vendite è iniziata lunedì, quando è emerso che la Bce ha chiesto a Mps di vendere sofferenze nette per quasi 10 miliardi entro il 2018.
La richiesta di Francoforte comporta per la banca uno sforzo più che doppio rispetto a quanto previsto nel suo piano industriale e potrebbe portare a nuove ricapitalizzazioni per un importo fino a 4 miliardi, secondo gli analisti.
Mps può replicare entro venerdì 8 luglio e a questo proposito è già stato convocato un consiglio di amministrazione straordinario per domani.