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Manganellate agli studenti, sit-in e proteste anche a Siena

Sono diverse le iniziative che si sono tenute a Siena dopo la vicenda delle manganellate agli studenti durante la protesta Pro Palestina a Pisa e Firenze, che ha fatto intervenire anche il capo dello Stato Sergio Mattarella. Questa mattina si è svolto un sit-in all’Istituto Piccolomini e al liceo Galilei. Presenti non solo gli studenti ma anche docenti. E proprio 49 professori di un’altra scuola, il liceo artistico Duccio di Buoninsegna, hanno firmato una lettera aperta in cui definiscono inammissibile la repressione con la forza del diritto di manifestare pacificamente. Pubblichiamo qua sotto la lettera integrale:

“Siamo un gruppo di docenti del Liceo Artistico Duccio di Buoninsegna di Siena. Come altri nostri colleghi e colleghe, di cui apprezziamo e condividiamo il gesto, abbiamo deciso di scrivere questa lettera per condannare l’atteggiamento violento e antidemocratico tenuto dalle forze dell’ordine in occasione dei pacifici cortei di studentesse e studeni a Firenze e Pisa. È inammissibile che il diritto di manifestare pacificamente venga represso con l’utilizzo della forza. In qualità di docenti, ci sentiamo in diritto e in dovere di spronare sempre i nostri ragazzi e le nostre ragazze alla partecipazione attiva e a prendere parte da protagonisti al dibattito pubblico. Il diritto al dissenso e alla libera manifestazione del proprio pensiero sono infatti i principi su cui si basa una democrazia sana e funzionante, come ribadito dall’articolo 21 della nostra Costituzione. Ma se nell’esercizio di questi sacrosanti diritti, i ragazzi e le ragazze vengono accolti dalle manganellate della polizia, qual è il futuro che lo Stato italiano riserva loro? Quale ruolo potranno avere come cittadini e cittadine? Ciò che è successo a Firenze e a Pisa non è peraltro un episodio sporadico, ma si inscrive all’interno di una lunga serie di violenze attuate dalle forze dell’ordine in occasione di altre manifestazioni studentesche. Come parte della comunità scolastica, condanniamo fermamente la deriva antidemocratica che questi eventi prefigurano e ci diciamo profondamente scossi e preoccupati per il restringimento degli spazi di dibattito e di dissenso in atto in questo Paese”.

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