L’incendio di Suvignano, che due giorni fa ha causato 800.000 euro di danni e che ha impegnato i pompieri per ben 21 ore, potrebbe essere partito da un trattore. Resta da capire però la causa: anche se non è stato trovato un innesco, la pista dolosa è quella più calda. “Stiamo lavorando su questa ipotesi”, spiega al Corriere di Siena il procuratore della Repubblica Salvatore Vitello, che coordina l’inchiesta insieme al pm Serena Menicucci. Vitello inoltre afferma che non ci sono elementi per collegare l’episodio alla mafia. Più probabile, quindi, che ci sia la mano di un piromane, da collegare forse ad altri episodi avvenuti di recente, come a Monticiano e Pian del Lago. Un altro timore è legato al possibile danno ambientale, visto il tetto in eternit del capannone; su questo il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni ha rassicurato i cittadini. Intanto ieri pomeriggio i vigili del fuoco di Montalcino sono tornati di nuovo a Suvignano su segnalazione dell’azienda agricola: alcune zone, complice il vento, avevano cominciato a fumare. L’area adesso si trova in sicurezza.
Incendio di Suvignano, si allontana l’ipotesi della matrice mafiosa
20 Agosto 2020
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