Assistenza e sviluppo per il territorio, un tavolo di esperti e un ufficio interno per capire, assieme alla comunità senese, come allocare le risorse messe a disposizione dal Comune di Siena per far fronte alla crisi per l’aumento dei costi dell’energia. Sono alcune delle conclusioni concrete annunciate dal sindaco di Siena Luigi De Mossi al termine del partecipato incontro che si è svolto ieri pomeriggio in una gremita Sala delle Lupe all’interno di Palazzo Pubblico a Siena. L’amministrazione ha già messo a disposizione della comunità senese, delle imprese, delle famiglie e delle associazioni un milione e 344mila euro: l’intento del Comune è capire adesso i criteri secondo i quali poter utilizzare queste finanze. Per questo si è svolto questo primo incontro, convocato dal sindaco De Mossi, a cui ne seguiranno altri ancora più operativi. Presenti, fra gli altri, rappresentanti di Camera di Commercio, associazioni di categoria, sindacati, Contrade, mondo del terzo settore e operatori del sociale e dell’emergenza, aziende partecipate, ordini professionali.
“Il Comune di Siena – ha detto il sindaco a conclusione dell’incontro, che ha visto anche numerosi interventi – sta pensando a due strumenti, tenuto conto delle varie istanze che da questa sera in poi l’amministrazione accoglierà dal territorio. Un tavolo di esperti sia esterni, sia indicati dagli stakeholder: avrà il compito di stabilire in maniera stringente e, ripeto, tenuto conto delle indicazioni che vogliamo condividere con il territorio, i criteri con i quali l’amministrazione vuole fare da volano per le altre istituzioni attraverso il milione e 344mila euro che abbiamo già stanziato e che vogliamo stanziare anche per l’esercizio 2023. Il secondo strumento è l’istituzione immediata di un ufficio interno che possa gestire direttamente l’emergenza, ovviamente con personale dipendente e senza costi aggiuntivi per la comunità e che diventi punto di riferimento quotidiano per le varie istanze”.
“Le prospettive – ha aggiunto – che vogliamo tracciare sono da una parte assistenza di fronte alla crisi e alle problematiche quotidiane di famiglie, imprese, associazioni. Dall’altra quella dello sviluppo, perché; come detto, il Comune non svolga solo una funzione, comunque importante, di supporto, ma che sia un volano per tutto il territorio. In questo senso, dopo le opportune valutazioni, siamo intenzionati ad aprire un dialogo anche con la Fondazione Monte dei paschi”.
“Stiamo per entrare in una nuova crisi – ha spiegato nella sua introduzione De Mossi – Una crisi che si annuncia anche peggiore delle precedenti. Una crisi che sarà economica, produttiva, commerciale, lavorativa, sociale. L’inverno che ci troviamo davanti ci preoccupa. Preoccupa in primis l’aumento dei costi dell’energia. Con le conseguenze che porterà con sé. Sulle famiglie e sulle imprese. E anche sulle casse comunali, non dimentichiamolo (edifici pubblici, scuole, impianti sportivi…). Ci saranno costi molto aumentati in bolletta per tutte le utenze. E poi conseguenze indirette: sui costi della spesa alimentare, sul mercato del lavoro, sulle filiere produttive, sulla tenuta delle imprese. Lo dico con chiarezza: nell’agenda amministrativa dei prossimi mesi ci sarà spazio per un solo grande tema. La crisi e come fronteggiarla. Per proteggere la comunità senese. E per proteggere lo sviluppo. Ci concentreremo su questo tema caratterizzando la parte finale del mandato in una logica anti-crisi”.
“Si rimprovera spesso alla politica di vivere di parole più che di fatti – ha aggiunto – E alle pubbliche amministrazioni di arrivare sempre in ritardo. Su questo cruciale tema il Comune ha voluto dare un segnale fortissimo, con la scelta di allocare oltre 1.3 milioni di euro sull’emergenza, solo fino alla fine di quest’anno. È un primo passo che punta a fare da volano per altre risorse. Perché serviranno altre risorse. Per questo l’incontro di oggi è così importante. Perché nessun soggetto, da solo, ha la forza per affrontare questa sfida con successo. Serve collaborazione. Servono le idee, le iniziative, i contributi di tutti. È solo insieme che potremo riuscire a superare una crisi così difficile. Garantendo quelle due parole che sono anche le due gambe su cui una comunità si regge: assistenza e sviluppo. Solidarietà e crescita. Senza la solidarietà e l’assistenza, i più fragili rischiano di restare indietro. Senza lo sviluppo, non c’è crescita futura al di là dell’emergenza”.