Quanto deve farci paura l’ebola? L’epitemia che si sta diffondendo in una parte dell’Africa è davvero pericolosa per l’Occidente? Sono le domande che si fanno da quando sono state diffuse le notizie su questo virus che fu isolato nel 1976 in Congo nella zona del fiume Ebola da cui ha preso il nome. A rispondere a questi e altri quesiti sulla malattia è intervenuto su Antenna Radio Esse Emanuele Montomoli, direttore del laboratorio di epidemiologia molecolare dell’Università di Siena. “Il virus ha un’incubazione fino a 20 giorni e quando si sviluppa è violento, al momento non esiste vaccino e neanche una cura che possa alleviare l’effetto. Al momento è concentrata in una parte dell’Africa e ci sono controlli continui per monitorare eventuali diffusioni in
Europa. Anche in Italia c’è chi vigila: è il centro Lazzaro Spallanzani di Roma, oppure, in casi gravi, l’istituto Sacco di Milano. Solo questi due ospedali nel nostro paese sono accreditati per manipolare questo tipo di microrganismo, tutte le altre strutture non sono autorizzate”.
Non è il caso di allarmarsi e non viaggiare più, certo meglio evitare la Liberia e la Sierra Leone dove ci sono focolai di Ebola e scegliere altre mete per le vacanze”.